Frosinone, 20 ago. (LaPresse) – “Per noi riuscire a rimanere in serie A sarebbe come vincere la Champions League“. Parola di Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e abbonato ‘pagante’, ci tiene a sottolinearlo, al Matusa: “I sindaci di solito ricevono il cosiddetto ‘abbonamento istituzionale‘, io ho ringraziato la società per l’offerta ma ho preferito pagare la mia quota – sottolinea Ottaviani intervistato da LaPresse – perché la serie A è costosa e anche perché il Matusa è esiguo rispetto alle richieste e quindi non tutti hanno potuto acquistare la tessera”.
L’unico sconto che il sindaco ha ricevuto, in vista del campionato che per il Frosinone inizierà domenica prossima, alle 20.45 in casa contro il Torino, è legato al fatto di essere abbonato da quando, due anni fa, i giallazzurri erano in Lega Pro. Ottaviani rientra tra quelli che la società chiama i ‘fedelissimi’ e per questo ha pagato l’abbonamento stagionale per la tribuna 1100 euro anziché 1600. Come lui, due assessori e vari consiglieri si sono messi in fila il 13 agosto scorso per acquistare una delle 6400 tessere andate a ruba in meno di due giorni.
“È un momento storico con la prima partita di serie A per il Frosinone – sottolinea Ottaviani – è un pezzo di storia che va oltre quello che è il dato strettamente sportivo e coinvolge tutta la città sotto il punto di vista sociale e speriamo anche economico”. “Un campionato di serie A equivale a dieci serie in più rispetto alla B – prosegue il primo cittadino di Frosinone – se la promozione dalla Lega Pro alla serie B è un salto di categoria, dalla B alla A è un avanzamento che di categorie sembra saltarne dieci, sia come organizzazione sia come sforzo economico della società, che ringrazio”. “La serie A è un altro pianeta – conclude Ottaviani – rimanerci dentro per noi sarebbe motivo di vanto e di orgoglio e non potremmo che esserne davvero fieri”.
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