di Irene Pugliese
Roma, 17 ago. (LaPresse) – Sei mesi dopo le ferite inferte a Roma dai tifosi del Feyenoord, la capitale cerca di evitare un altro rischio per la città. Per questo in vista della preliminare di Champions League tra Lazio e Bayer Leverkuen, in programma domani alle 20.45 all’Olimpico, in città l’allerta è massima. La macchina della sicurezza si è messa in moto già questa mattina, quando in questura si è svolto il tavolo tecnico per pianificare l’organizzazione dei controlli. “L’apertura dei cancelli è prevista per le ore 18 – è stato comunicato al termine della riunione – I controlli all’accesso saranno rigorosi e quindi i tifosi sono invitati ad arrivare allo stadio con adeguato anticipo”.
In realtà da Leverkusen i supporter della squadra tedesca in arrivo a Roma non dovrebbero essere molti: saranno qualche al massimo 600, secondo la questura che in ogni caso mantiene alta l’attenzione. Agenti saranno schierati nei punti chiave della città, vicino all’Olimpico e nelle zone maggiormente frequentate del centro. Da domani mattina alle 9 sarà allestita un’apposita ‘fan zone’, una formula già usata in altre città europee, ma non a Roma dove si tenterà così, anche con la distribuzione di volantini in tedesco, a convincere i tifosi a confluire tutti al Galoppatoio di Villa Borghese, dove potranno bere alcolici di bassa gradazione e alle 17 prendere i bus per andare all’Olimpico.
Dalle 19 di oggi invece, secondo un’ordinanza introdotta dal prefetto di Roma d’intesa con questura e Comune, non potranno consumare alcol in lattina o vetro nelle principali vie del centro. Una zona rossa, che comprende piazza del Popolo, Scalinata di Trinità dei Montin, via Frattina, via Condotti e soprattutto piazza di Spagna, dove già nel pomeriggio di oggi sono molti gli agenti in servizio. Qui tutti ricordano quello che è accaduto solo 6 mesi fa, il 19 febbraio, quando a scendere a Roma furono alcune migliaia di tifosi del Feyenoord, seminando vandalismi e distruzione, danneggiando gravemente la fontana dei Bernini e lasciando in eredità alla Capitale più di 5 milioni di euro di danni.
Si punta dunque a impedire in ogni modo che qualcosa di simile possa succedere ancora. “Speriamo che a nessuno venga in mente di imitare quei delinquenti”, commenta però scettico Giorgio Sermoneta, 72 anni, da 52 titolare di un negozio di guanti proprio su piazza di Spagna. Domani lui terrà aperto, ma la preoccupazione che il piano di sicurezza non basti a frenare i disordini è molta: “Noi quel giorno di febbraio non riusciamo a dimenticarlo – ricorda il negoziante – eravamo qui dentro e guardavamo inerti quei tifosi devastare tutto. Sembravano animali travesti da uomini”.
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