Di Alessandro Banfo

Torino, 11 ago. (LaPresse) – Fiducia nel progetto Akragas (“è una società seria”) puntando sempre sulla propria fede, “importantissima anche quando alleno perché io vivo per mettere in pratica certi principi che portano benefici in tutto quello che si fa”. Nicola Legrottaglie, in passato leader delle difese di Chievo, Juventus e Catania, ora allena l’Akragas, club di Agrigento che per la prima volta nella sua storia giocherà in Lega Pro. Il 38enne di Gioia del Colle, dopo una stagione con gli Allievi del Bari, alla vigilia del suo esordio con il calcio che conta, si è raccontato a LaPresse, spiegando la sua visione del mestiere di allenatore senza dimenticare qualche ‘errore’ del passato.

Tutti ricordano la mia presentazione alla Juventus in bermuda e infradito – dice Legrottaglie – e ovviamente sbagliai. Ma nessuno sa che io quel giorno ero andato in sede per prendere un caffè con la società, nessuno mi aveva detto che avrei firmato ed incontrato i media. Avrei avuto bisogno di un consiglio ma non importa, dagli errori si impara e si cresce”. L’ex difensore della Juventus dal 2006 fa parte degli ‘Atleti di Cristo’, un’associazione no profit di ispirazione cristiana evangelica. “Nel mio lavoro non dimentico la mia fede, io cerco di attuare i principi della mia religione perché il calcio è un laboratorio di principi – spiega – se la gente crede in questi dettami i frutti arriveranno. Quali sono i risvolti concreti nel mio lavoro? Amare il proprio lavoro e amare ciò che si fa, farlo con passione per dare il 100% per la maglia che si indossa”.

L’obiettivo dell’Akragas, che esordirà in Coppa Italia il 18 agosto con la Vigor Lamezia, è chiaro: “Voglio ripagare la fiducia della famiglia Tirri (l’agente Peppino ad del club agrigentino, ndr), vogliamo mantenere la categoria e mettere le basi per arrivare in 3 anni a giocarci i playoff. Ma io sono sereno, in squadra tra l’altro ho diversi ragazzi credenti che vogliono lasciare un segno e dare l’esempio prima sul piano umano che su quello dei risultati”. Per il mister pugliese abbracciare la fede potrebbe essere una soluzione per molte persone in difficoltà, anche sul piano sportivo: “I principi della fede valgono per tutti, Dio può aiutare chiunque ma non tutti vogliono essere aiutati e spesso amano i piaceri del mondo e della carne. Balotelli? Anche per lui servirebbe questo percorso, se vuole Dio può farlo diventare un professionista migliore e una persona migliore“.

Sul piano strettamente calcistico Legrottaglie esplose con il Chievo Verona nel biennio 2001-2003: “A livello tattico mi ispiro molto a Delneri, in particolare negli aspetti difensivi. Lui è un mister molto valido, spero che possa rientrare presto perché sa insegnare calcio”. L’ex tecnico dei ‘mussi volanti’ allenò anche senza successo la Juventus, ancora favorita per lo scudetto secondo l’ex centrale catanese: “Rimarrà ai vertici e se farà altri acquisti credo sarà irraggiungibile per gli altri. Ma sarà un’annata diversa, con più equilibrio e qualità rispetto alla passata stagione. Milan e Inter? Difficile fare peggio…”. In tema mercato, tiene banco il dibattito sull’arrivo milionario di Romagnoli in rossonero, che secondo Legrottaglie potrebbe nascondere dei rischi: “Se Mihajlovic ha spinto così tanto per lui credo che ne valga la pena. Ma il dubbio sull’esperienza c’è, valutarlo così tanto senza avere un raffronto a livello internazionale forse è affrettato”.

Per il difensore cresciuto nel Bari sembra lontano il calcio giocato, lasciato nel 2014 retrocedendo con il Catania. Sulla valanga calcioscommesse che ha travolto il club etneo (il procuratore Figc ha chiesto per il Catania la Lega Pro e 5 punti di penalizzazione, ndr) dice: “Il cancro ancora c’è, dobbiamo fidarci delle persone che stanno giudicando. Ritrovare il Catania così in basso è deplorevole ed un brutto colpo: ora bisogna pensare alla piazza, prima o poi torneranno in alto”.

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