di Andrea Capello

Roma, 30 giu. (LaPresse) – “Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal tempio. Questa è la cosa più importante che ha in mente la Figc”. Sono parole dure e chiare quelle scelte dal presidente federale Carlo Tavecchio per enfatizzare la sua volontà di lotta al calcioscommesse dopo le ultime inchieste delle procure di Catanzaro e Catania che hanno alzato un nuovo polverone di scandali sul pallone italiano. Nell’ambito della sua operazione ‘palazzo di vetro’ il numero uno della Federcalcio si è presentato in un’affollata conferenza stampa insieme al procuratore federale Stefano Palazzi per fare il punto della situazione. L’obiettivo è concludere i procedimenti il prima possibile per non far slittare l’inizio dei campionati le cui squadre sono coinvolte.

Per raggiungerlo Tavecchio ha intenzione di giocare tutte le carte a sua disposizione. Fra queste anche un intervento normativo, i cui dettagli verranno specificati nei prossimi giorni, per permettere alla procura federale di concludere al più presto le indagini e avviare i processi sportivi. “Vogliamo processi giusti ed in tempi rapidi, se non facciamo queste misure i campionati non partono nei termini”, il suo monito. Per il procuratore Palazzi ed il suo team di lavoro si preannuncia quindi “un’altra estate tremenda”. Usando come termine di paragone quanto accaduto in occasione del primo procedimento sportivo relativo all’inchiesta nata dalle indagini della procura di Cremona il ‘modus operandi’ dovrebbe prevedere la chiusura della fase dei deferimenti entro la fine di luglio per arrivare al termine dei processi di secondo grado subito dopo Ferragosto.

Il procuratore federale ha già avuto nei giorni scorsi gli atti della procura di Catanzaro (compresi quelli alla partita Savona-Teramo che potrebbe mettere in pericolo la promozione in Serie B degli abruzzesi, ndr) ed in queste ore avrà anche quelli della procura di Catania. A riguardo il presidente della Serie B Andrea Abodi, anch’egli presente in conferenza stampa ha confermato la disponibilità a rinviare qualora fosse necessario l’inizio della stagione. “Vogliamo un’opinione pubblica che si possa specchiare nel nostro campionato dopo decisioni inequivocabili che ci consentano di dire che chi ha sbagliato è uscito dal sistema”, le sue parole.

Su tutto vigila con sguardo attento il presidente del Coni Giovanni Malagò. Il capo dello sport italiano ha confermato la “massima disponibilità” nel supportare la Figc nella sua volontà di velocizzare le pratiche ma allo stesso tempo è andato dritto al punto definendo “non accettabile” l’eventuale messa a rischio della partenza dei campionati. In quel caso il commissariamento sarebbe inevitabile. Solo su un punto il numero uno di Via Allegri e quello di Palazzo H viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda ovvero sulle eventuali conseguenze di un rinvio a giudizio del Ct Antonio Conte da parte della procura di Cremona. Per entrambi infatti “il possibile rinvio a giudizio non è una condanna”. Almeno il condottiero azzurro insomma può dormire sonni tranquilli.

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