Dall’inviato Andrea Capello
Baku (Azerbaigian), 12 giu. (LaPresse) – L’Azerbaigian si mostra all’Europa ed al mondo intero. Oltre 60mila persone nel nuovissimo stadio Olimpico di Baku, fra loro anche il premier russo Vladimir Putin, quello turco Tayyip Erdogan e per l’Italia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, hanno assistito alla cerimonia di apertura dei primi Giochi Europei. Ben 17 giorni di gare che vedranno coinvolti seimila atleti provenienti da 50 nazioni. Sulle rive del Mar Caspio le cose sono state fatte in grande. Imperdonabile infatti fallire l’evento biglietto da visita per la nazione guidata con piglio sicuro da Ilham Aliyev che ha ‘scelto’ la moglie Mehriban come capo dell’organizzazione dei Giochi. Nella ‘Napoli del Caucaso’ (le due città vantano un gemellaggio di lunghissima data, ndr) il direttore artistico Dimitris Papaioannou ha messo in scena una cerimonia moderna ed allo stesso tempo legata alle tradizioni locali.
Tanti i richiami simbolici, a partire dal countdown in apertura da 24 a 0 sulle note di un improvvisato ‘mugham’ (un canto popolare azero, ndr) per segnalare gli anni dal ritorno dell’indipendenza dall’Urss. L’apice dell’emozione, come da copione, si è toccato con l’accensione della torcia dopo un viaggio di oltre 5.500 chilometri per l’intero Azerbaigian. ‘Pace, amicizia e solidarietà’, le parole chiave dei Giochi sottolineate dalla first lady azera nel suo discorso. Non è mancato anche il tocco ‘glamour’ con l’esibizione annunciata solo all?ultimissimo istante di Lady Gaga. La popolare cantante americana si è esibita al pianoforte sulle note di ‘Imagine’ di John Lennon davanti alle delegazioni schierate. Per l’Italia, terza forza per numero di partecipanti con 284 atleti, ad entrare nello stadio sono stati in 68 guidati dalla porta bandiera Giulia Quintavalle, oro nel Judo a Pechino 2008 e dal capo delegazione Carlo Mornati.
Tante luci ma anche qualche ombra. Gli sport che rappresentano il cuore dell’attività olimpica, atletica e nuoto, hanno snobbato la manifestazione avendo in estate i rispettivi mondiali e l’Olanda, che teoricamente avrebbe dovuto ospitare la seconda edizione, ha preferito tirarsi indietro (a sostituirla potrebbe arrivare la Russia, ndr). Anche in futuro, su questo punto, non sarà facile trovare la quadratura del cerchio anche se si tratta del primo vagito per un evento fortemente voluto dal presidente dei Coe (i Comitato Olimpici Europei, ndr) Patrick Hickey). Diverse, e di maggiore peso, le polemiche legate anche al rispetto dei diritti umani da parte del governo azero con il diniego del visto per entrare nel paese ad Amnesty International.
Allo stadio però passa tutto in secondo piano (tranne i fischi alla delegazione dell’Armenia, storica ‘rivale’ per il conflitto nel Nagorno Karabakh, ndr) perché la voglia di fare festa da parte di questo giovane stato che ha nel petrolio e nel gas il suo asso nella manica è tanta. Dopo i Giochi Europei ci saranno quelli dei paesi islamici, il Gp di Formula 1 e quattro partite dell’Europeo di calcio del 2020. Il sogno, neanche troppo nascosto, è di vedere un giorno illuminare il cielo di Baku il sacro fuoco di Olimpia. La candidatura ci sarà, è un dato pressoché certo. Resta da scegliere fra il 2024 ed il 2028 e nessuno potrà permettersi di sottovalutarla.
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