di Andrea Capello

Roma, 3 giu. (LaPresse) – Il giorno dopo le dimissioni di Sepp Blatter da presidente della Fifa si pensa già al futuro ed anche la politica sportiva italiana non rimane inerme davanti al cambiamento epocale in seno alla Fifa. I 17 anni dei colonnello svizzero infatti hanno lasciato il segno. Neanche gli arresti di alti dirigenti Fifa alla vigilia dell’assemblea elettiva avevano fermato la sua ennesima rielezione. Ad indurlo al ripensamento, a soli 4 giorni di distanza, l’ennesimo missile arrivato dagli Usa ovvero il coinvolgimento diretto del suo vice Jerome Valcke. Secondo gli investigatori infatti l’uomo era a conoscenza di una ‘donazione’ di 10 milioni di dollari versata dal Sudafrica all’allora presidente della Concacaf, Jack Warner, per ottenere l’appoggio nella corsa alla candidatura al mondiale poi vinta dal paese africano. Ora però, lasciato Blatter al suo destino, è tempo di pensare al futuro. “Ci vuole un rinnovamento immediato”, ha detto il presidente Figc, Carlo Tavecchio, che nell’occasione come da indicazioni Uefa ha votato per il principe giordano Ali Bin Hussein avversario dello svizzero.

“Mi dispiace per Blatter sul piano personale – ha sottolineato – ma ho vissuto un congresso molto strano, dove non si é mai parlato di quanto accaduto. Il giorno prima erano stati arrestati dei personaggi ed io mi aspettavo che almeno una comunicazione venisse fatta. Le valutazioni fatte le ho ponderate a lungo, prima di condividere la posizione assunta dalla Uefa. Il fatto di non votarlo è stata una decisione sofferta, ma davanti ad una situazione non chiara, non potevo dargli il mio sostegno a scatola chiusa”. Blatter traghetterà la Fifa fino alle nuove elezioni e Tavecchio ha già idea di chi possa essere il suo sostituto ideale, ovvero il presidente della Uefa, Michel Platini: “ammesso che intenda candidarsi”, ha specificato.

“Blatter ha preferito fare un passo indietro per il bene della Fifa, è una scelta coraggiosa e penso a questo punto anche giusta”, gli ha fatto eco il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Direi che è una notizia inaspettata – ha aggiunto – perché moralmente le dimissioni uno le dà un attimo prima. Lo sentirò nei prossimi giorni, ma ha voluto far vedere probabilmente che c’era una forte base di consenso sul suo nome però al tempo stesso seguendo le evoluzioni di quello che stava succedendo ha preferito fare un passo indietro”. Dove invece Blatter resta al momento saldamente al suo posto è al Cio dove è uno dei membri che nel settembre 2017 decideranno quale città fra Roma e le sue rivali si aggiudicherà i Giochi Olimpici del 2024.

Blatter potrebbe spostare dai quattro fino ad una decina di voti. Un ‘bacino d’utenza’ dal peso specifico molto importante in una competizione che spesso si gioca su scarti minimi. Due strade, quella del Blatter presidente Fifa e quella del membro Cio che viaggiano però su binari assolutamente paralleli. “A noi interessa il Blatter membro Cio, non il Blatter presidente della Fifa. Quello è un tema che lascio volentieri al calcio”, ha specificato a riguardo il numero uno dello sport italiano. “I rapporti con Blatter erano e restano ottimi, in modo particolare con Montezemolo, si conoscono molto bene, così anche Franco Carraro – ha concluso Malagò – Credo sia azzardato sbilanciarsi in dietrologie”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata