New York (Usa), 2 giu. (LaPresse/PA) – Julio Grondona sotto accusa. La Fifa ha fatto sapere che sarebbe stato l’ex capo delle Finanze della Federcalcio internazionale, per lungo tempo alleato del presidente Sepp Blatter, ad aver dato l’ok ad un pagamento di 10 milioni di dollari, al centro dello scandalo corruzione scoppiato nei giorni scorsi. Grondona, noto dirigente sportivo argentino, è morto l’anno scorso a 82 anni dopo essere stato membro esecutivo della Fifa per 26 anni. Blatter lo ha descritto come “amico di una vita” dopo il suo decesso.
L’atto di accusa del dipartimento di Giustizia Usa all’indirizzo di 18 persone, nell’occhio del ciclone la settimana scorsa per lo scandalo corruzione legata al calcio, rivela che nel 2008 sarebbe stata pagata una tangente da 10 milioni di dollari agli ex membri della Fifa, Jack Warner e Chuck Blazer, da un conto bancario svizzero della Fedecalcio internazionale verso un conto americano controllato da Warner.
Il ‘New York Times’ ha riferito che le autorità federali ritengono che fu il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, ad aver autorizzato il pagamento. Ma lui si è difeso. Ha negato tutto e al giornale americano ha detto che la colpa sarebbe da attribuire all’argentino Grondona.
“Il versamento da 10 milioni di dollari – la replica della responsabile della comunicazione per la Fifa, Delia Fischer – è stato autorizzato dall’allora presidente della commissione Finanze ed è stato eseguito in conformità ai regolamenti dell’organizzazione. I pagamenti di questo livello richiedono l’approvazione della commissione Finanze della FIFA”.Non è chiaro, infine, se Blatter abbia dovuto firmare per autorizzare l’uscita di una somma di denaro così alta.
Fifa: Valcke non coinvolto. La Fifa ha negato il coinvolgimento del segretario generale della federazione, Jerome Valcke, nella tangente da 10 milioni di dollari al centro dello scandalo corruzione. “Il pagamento da 10 milioni fu autorizzato dal capo del comitato finanziario ed eseguito in accordo con il board dei regolamenti della Fifa”, ha affermato il governo mondiale del calcio in una nota.
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