Torino, 28 mag. (LaPresse) – Il 29 maggio del 1985 è in programma allo stadio Heysel di Bruxelles la finale della Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool detentore del trofeo. Già prima dell’ingresso allo stadio c’erano state le prime avvisaglie di quello che sarebbe accaduto con gli hooligan inglesi protagonisti di atti vandalici. Circa un’ora prima dell’inizio della partita, i tifosi britannici più accesi, stipati in due settori dello stadio iniziarono a spingersi verso il settore Z, occupato in larga parte da sostenitori della Juventus non facente parte di gruppi organizzati, con l’obiettivo di invaderlo. Anche a causa del mancato intervento e per l’assoluta impreparazione delle forze dell’ordine belghe, gli impauriti tifosi italiani nel tentativo di sfuggire alle cariche violente degli hooligan si ammassarono contro il muro opposto. Nella ressa, alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di entrare nel settore adiacente. Il muro ad un certo punto crollò per il troppo peso finendo per travolgere i tifosi italiani. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti.

Lo speaker dello stadio e i capitani delle due squadre invitarono alla calma, senza tuttavia capire quello che stava realmente accadendo. Un battaglione mobile della polizia belga, di stanza a un chilometro dallo stadio, giunse dopo più di mezz’ora per ristabilire l’ordine, ma sul campo e sugli spalti ormai era il caos più totale con i corpi dei tifosi italiani morti che vennero ammassati nel retro della curva. Dopo quasi un’ora e mezzo di rinvio si decise di giocare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus. La decisione fu presa dalle forze dell’ordine belghe e dai dirigenti Uefa, per evitare ulteriori tensioni, nonostante l’iniziale richiesta della società torinese di non giocare. Si è sempre discusso sull’opportunità di giocare la partita e anche sui festeggiamenti dei bianconeri dopo la vittoria.

I giocatori juventini, in primis, l’attuale presidente dell’Uefa Michel Platini hanno sempre sostenuto di non essere a conoscenza della reale entità della tragedia al momento di scendere in campo. In seguito al dramma dell’Heysel, la Uefa decise di escludere le squadre inglesi dalle Coppe europee fino alla stagione 1990/91. In occasione della fase finale di Euro 2000, all’interno dello stadio Heysel, rinominato Re Baldovino, venne posta una targa commemorativa in ricordo delle 39 vittime. Il 29 maggio 2005, a 20 anni dalla strage, venne presentata anche una scultura commemorativa. Un totem commemorativo è situato anche nel Museo all’interno dello Juventus Stadium.

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