Dall’inviato Attilio Celeghini
Verbania, 28 mag. (LaPresse) – Come si dice vendetta in spagnolo? Non chiedetelo ad Alberto Contador. Il leader del Giro 2015 non intende paragonare il suo attacco sul Monte Ologno con i fatti che hanno segnato il Mortirolo, quando gli inseguitori hanno provato ad approfittare della sua foratura. “No, oggi è stata una tappa diversa”, chiarisce subito la maglia rosa. “Abbiamo lavorato molto, sapevamo che era importante essere in testa al gruppo ai piedi della salita, dove c’era spazio al massimo due corridori. Stare indietro sarebbe stato più facile ma anche più pericoloso”. E la voce del padrone ha di fatto spento le ultime speranze di rimonta dei big dell’Astana, soprattutto quelle di Landa, scattato da Melide con propositi bellicosi. Troppo forte il passo del ‘Pistolero’ anche per Aru: “Arrivati in salita – prosegue lo spagnolo – ho visto la faccia di Fabio: la sua espressione diceva chiaramente che non aveva buone gambe. A quel punto, siamo andati rapidamente: è stata la decisione più giusta”.
E a forza di decisioni giuste, il divario in classifica tra lui e i rivali è cresciuto ancora: “L’obiettivo resta la maglia rosa, anche con un vantaggio di un secondo. “Oggi – continua – ho guadagnato tempo, domani potrebbero guadagnarne loro. Bisogna restare concentrati e sfruttare ogni opportunità”. Esattamente quello che proverà a fare, quasi con la forza della disperazione, il diretto inseguitore Landa.
“Dovrò stare attento in ogni momento, analizzare, vedere come si muove. Il tempo – avverte Contador – è a mio favore ma possono succedere ancora mille cose. Domani c’è una tappa di 250 km, con tre grandi salite. La priorità ora è quella di riposare”. Tornando all’azione ‘clou’ di oggi, “il piano era quello di andare con il mio ritmo regolare perché sapevo che c’erano molti km. Ho pensato che Hesjedal potesse essere un buon alleato, ma dovevo vedere se guadagnavo sul gruppo di Aru. In cima Ryder c’era ancora e ho pensato che l’idea migliore fosse quella di correre insieme. Una scelta intelligente”.
L’alleanza con il canadese ha permesso infatti a Contador di ‘blindare’ il vantaggio nella discesa. Con la maglia rosa ormai saldamente appicciata sulla sua pelle, resta da capire quali ‘cartucce’ può ancora sparare il duo Aru-Landa da qui a Milano. Ai due rivali Contador ha riservato parole di stima: “Il sardo è più aggressivo, più coraggioso, ha attaccato in ogni momento. Landa ha lavorato per lui, ha avuto il vantaggio di non subire la pressione. Ed è stato bravo a sfruttare le sue opportunità”. Ma non è bastato a frenare la corsa della ‘Furia Rosa’.
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