Roma, 3 gen. (LaPresse) – “I miei primi 18 mesi d’Italia non mi hanno cambiato. Certo, l’allenatore è anche un po’ attore: deve essere in un modo con i giocatori, in un altro con la stampa. Dopo il k.o. con la Juve, quando ho detto che vinceremo lo scudetto, ero allenatore perché ci credevo, e attore perché era il momento giusto per farlo. Poi il campionato dirà la sua verità e accetterò il verdetto”. Lo ha detto Rudi Garcia, allenatore della Roma, nel corso di una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi. Il tecnico giallorosso è tornato ancora sulle polemiche dopo la sfida di Torino: “Certo, perdere così è difficile da accettare, forse non ci riuscirò per tutta la stagione o per tutta la vita. Non ho un rammarico per i 3 gol irregolari: è il sentimento di ingiustizia che è difficile da cancellare. Succede anche nella vita, ai più ricchi capitano situazioni favorevoli, ma non credo alla sudditanza. Gli arbitri sono uomini e devono decidere in una frazione di secondo. Da quando ci sono i 6 arbitri non ho visto miglioramenti. Così non funziona: o leviamo i replay o aiutiamo gli arbitri. E comunque non credo alla compensazione finale, il torto va valutato nel momento”.
Per quanto riguarda la prima fase della stagione, nonostante la delusione in Champions League, Garcia si è detto “soddisfatto della nostra stagione. Abbiamo avuto tanti infortuni e la Champions ruba energie. La Roma è un grande club, ma non ha mai avuto continuità. Io sono ambizioso e abituato ad offrire performance superiori alle attese. È stato così a Lilla e a Roma. Non piango per avere Messi o Ronaldo, poi però spero che il prossimo anno miglioreremo la rosa. Abbiamo bisogno di giocatori più forti, ma dipende dalle disponibilità, anche se il budget non è tutto. Il modello è l’Atletico Madrid”. Capitolo Totti. “Non posso chiedergli 15 gol a stagione – ha detto Garcia – ma finché non si fermerà non mi pongo domande sulla Roma senza di lui. Mi auguro che l’addio sia all’altezza del suo talento. Vinciamo quest’anno e i prossimi e consentiamogli di fermarsi come merita. È intelligente e sa gestirsi, saprà lui quando si dovrà fermare”.
Infine, guardando anche oltre la Roma, Garcia ha parlato anche del rapporto tra club e Nazionali. “Il vostro rapporto con la Nazionale mi ha sorpreso. Pensavo che club e tifosi le stessero dietro – ha detto – ma qui non è così. In Francia invece se funziona la Nazionale sono tutti contenti. Conte è bravo, ma non è facile trovare spazi. Se fossi c.t. mi lamenterei anche io”. Per migliorare il livello della Serie A, Garcia ha una sua idea comune a tanti allenatori: “Mi ha stupito che il campionato inizi solo a fine agosto. La prossima stagione però dovremmo iniziare prima e questa è una cosa che aiuterà sia gli azzurri, sia le squadre impegnate in Champions”.
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