Sassari, 26 dic. (LaPresse) – “Sono costretto a salutare il calcio e la Torres, ma spero che sia solo un arrivederci. Anzi, sono convinto che il mio saluto sarà solo un temporaneo allontanamento dallo sport che, insieme alla mia famiglia, è stato il mio mondo per quaranta anni. La mia vita, alla vigilia del Natale 2014, è cambiata in due ore, così come cambiò in un giorno di quel lontano 1996. Il cancro, sconfitto e annientato 18 anni fa, è tornato a invadere il mio corpo, in maniera più violenta”. Inizia così la lettera aperta di Vincenzo Cosco, tecnico della Torres, squadra che milita nel girone A del campionato di Lega Pro, dove si trova in dodicesima posizione con 23 punti raccolti in 18 gare, che annuncia il ritiro dall’attività per una forma di cancro.
“E, così, oggi per me inizia la ‘partita di ritorno’ contro il male del secolo. All’andata, per dirla nel gergo calcistico, ho vinto, ho trionfato: combattei, anche grazie al supporto della mia famiglia e dei miei amici più stretti, come un leone indomito ed ebbi la meglio – prosegue la lettera di Cosco, pubblicata sul sito ufficiale della Torres – Il cancro, oggi, ha fatto gol e io sono costretto ai tempi supplementari: una partita nella quale il pareggio non esiste. Sono costretto a vincere: devo farlo per tutta la mia famiglia, per mia moglie Silvana, per i miei piccoli, ma già maturi, figli, Gaia e Luigi, ma anche perché io ho sempre sostenuto che i sogni aiutano a vivere. Non posso far altro, dunque, oggi come non mai, che andare avanti sognando, per continuare a vivere e, quindi, restare vicino alla mia famiglia e ai miei cari, oltre che per riprendere quel sogno chiamato ‘calcio’. Inizia la mia partita più importante: quella contro il destino, atto secondo. Credo nel fato e sono convinto che chi è sopra di noi mi ha messo nuovamente alla prova. La mia speranza è quella di tornare, quanto prima, su un prato verde, per riprendere a sognare con undici guerrieri pronti a dare tutto per una maglia, per i propri tifosi e per quel sogno che si coltiva sin da bambini”, ha concluso l’allenatore della Torres.
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