Roma, 25 dic. (LaPresse) – Il presidente del Coni Giovanni Malagò, nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di Sky Sport il giorno di Natale, ha parlato anche di Vincenzo Nibali, vincitore dell’ultima edizione del Tour de France. “Uno come lui si sottopone quasi quotidianamente a dei controlli e non c’è mai stato uno sbalzo nei suoi valori – ha evidenziato il numero uno dello sport italiano – Ha dimostrato di essere una persona seria e soprattutto sana”. Malagò ha anche parlato di due casi spinosi come quelli legati alla morte di Marco Pantani e alla squalifica di Carolina Kostner. “Non conosco la vicenda nello specifico – ha detto in merito alla vicenda del ‘Pirata’ – La mia sensazione è che ci sia stata un’eccessiva convinzione che le cose non siano andate come poi sono andate”. In merito al caso della pattinatrice bronzo ai Giochi di Sochi, il numero uno del Coni ha evidenziato che “a livello umano mi dispiace, ma ci sono delle norme da rispettare, e in questo momento non si può che prnedere atto che le norme sono queste”, ha concluso Malagò.

“L’ufficializzazione della candidatura è stato un momento significativo, che ha dato molto entusiasmo al mondo sportivo, ha proseguito Malagò parlando della candidatura di Roma per ospitare i Giochi Olimpici del 2024. “Roma, con tutte le sue contraddizioni nel bene e nel male rappresenta una grande forma di appeal”, ha aggiunto il numero uno dello sport italiano. “La Santa Messa degli sportivi, celebrata in San Pietro in mezzo a 11mila sportivi, è stata forse il momento più emozionante di questo mio mandato”, ha proseguito tracciando un bilancio di fine anno nel mondo dello sport. “Ci sono state tante luce e molte, troppe ombre – ha proseguito – Con sport che eccellono e altri che non riescono ad emergere. Noi abbiamo sempre avuto la cultura di portare avanti tutto il fronte, ma dopo le Olimpiadi di Rio bisognerà capire se questo modello è ancora giusto. Il Coni con la scuola non dovrebbe centrare nulla, io invece la faccia ce l’ho messa e abbiamo investito nel progetto ‘bridge'”.

Parlando del nuovo progetto dello stadio della Roma, Malagò ha ammesso che “sono a favore di tutto ciò che è impiantistica sportiva, anche se in teoria dovrei essere contrario visto che rischio di perdere un cliente importante allo stadio Olimpico – ha evidenziato – Se questo è il futuro, come si vede anche dall’estero, mi sembra giusto andare incontro al futuro”. In merito all’elezione di Carlo Tavecchio in Figc “non c’è stata la sorpresa che mi aspettavo. Il mondo del calcio ha trovato i suoi equilibri e si è ricompattato – ha sottolineato Malagò – Non so se ha accettato di fare compromessi che alla lunga non so se portino risultati che ad oggi sono indispensabili. Conte? Si sapeva benissimo chi era, come ragiona e come è fatto. E’ un maniaco del lavoro ed è esigente, leggo su giornali voci che non so se corrispondono al vero. Mi dispiacerebbe moltissimo. E’ uno che dà tutto e pretende tutto”, ha evidenziato Malagò in merito ai rumors di un possibile clamoroso addio del ct azzurro. In chiusura, una battuta sul Mondiale in Brasile. “La sconfitta con l’Uruguay ci sta pure vista la grande tradizione che ha – ha concluso il presidente del Coni – Ma non me lo sarei mai aspettato dal Costa Rica”.

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