Berlino (Germania), 27 nov. (LaPresse) – “”Sarei sciocco a dire che arriveremo il prossimo anno a competere con la Mercedes. Sono consapevole che in Ferrari mi attende un grande lavoro, che comporterà del tempo. Soprattutto in un momento in cui la Mercedes ha un enorme vantaggio competitivo”. Sebastian Vettel si proietta così alla prossima stagione di Formula 1, che lo vedrà impegnato al volante della Ferrari dopo la fine dell’esperienza con la Red Bull. Il tedesco, intervistato da ‘Die Welt’, racconta i retroscena del suo passaggio a Maranello, dove prenderà il posto di Fernando Alonso ed affiancherà Kimi Raikkonen. “Non è stata una decisione che ho preso in tempi veloci, durante la notte”, dice. “E’ stato un processo lungo, ma solo perché condivido tante cose positive con la Red Bull. Dopo la magra resa della prima metà della stagione, era anche chiaro che c’era una possibilità di cambiare squadra. Questo ha consentito quindi una discussione più dettagliata, anche con la Ferrari. Il momento era giusto in tutto e per tutto”.
“La Ferrari – prosegue Vettel – è un grande sogno coltivato sin dall’infanzia. Da ragazzino, Michael Schumacher era il mio idolo con la Rossa. E mai avrei pensato che avrei avuto la possibilità un giorno di sedermi sulla Ferrari. La Ferrari è un mito, speriamo molto presto di tornare nuovamente al top. Comunque, darò il mio cuore e l’anima per questo. Durante la mia prima vittoria a Monza, nel 2008, ho vissuto un po’ del questo mito che circonda la Ferrari. La mia Toro Rosso aveva il motore Ferrari”. Il tedesco assicura che non è stata una questione di soldi: “Preferisco dire che è stato il marchio, che mi ha sempre affascinato. La Ferrari è qualcosa di speciale, una vettura che vive, che ha un’anima”.
Quanto agli obiettivi, per ora Vettel predica basso profilo: “Sarei sciocco a dire che arriveremo il prossimo anno a competere con la Mercedes. Sono consapevole che in Ferrari mi attende un grande lavoro, che comporterà del tempo. Soprattutto in un momento in cui la Mercedes ha un enorme vantaggio competitivo. La decisione più facile per me sarebbe stata quella di rimanere dov’ero. Della Red Bull conosco il team, la gente, le debolezze, i punti di forza. Conosco il progetto per i prossimi anni, per valutazione o stima”. “Ogni cambiamento è un passo verso l’ignoto, e quindi anche un rischio”, prosegue il pilota. “Ma ho ragionato bene sulla mia decisione. Se non fossi convinto che possa avere successo lì, non avrei osato. Le possibilità che vedo in Ferrari mi danno fiducia”. “Quanto tempo mi dò? In un primo momento, voglio solo dimostrare che è stata la decisione giusta – per la Ferrari e per me. Questo richiederà un certo tempo”.
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