Mazzarri a tutto campo: Inter mi somiglia sempre di più, possiamo dire la nostra

Mazzarri a tutto campo: Inter mi somiglia sempre di più, possiamo dire la nostra

Milano, 7 set. (LaPresse) – “Confido nelle motivazioni dei miei calciatori che, per ragioni diverse nell’ultimo anno, non hanno brillato. Il loro valore non si discute e con il lavoro e l’organizzazione della squadra pensiamo di farli tornare al massimo”. Lo ha detto Walter Mazzarri nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport in edicola oggi. Il tecnico dell’Inter ha parlato a tutto campo, della sua esperienza in nerazzurra e di quella al Napoli. Mazzarri ha affrontato anche temi come la Nazionale e il momento difficile che vive il calcio italiano. “E’ un’Inter che mi somiglia di più anche perché essere qua lo scorso anno mi è servito per conoscere, oltre i giocatori, la mentalità e la grande passione del popolo interista. E comunque nella scorsa stagione abbiamo centrato l’obiettivo del ritorno in Europa che non era affatto scontato”, ha rivendicato Mazzarri. Per quanto riguarda il ‘progetto’ Inter intrapreso, il tecnico toscano ha detto: “Siamo all’inizio. Finora le cose sono state fatte in base a certi parametri economici. La società ha operato come doveva e nel miglior modo possibile. Siamo tutti impegnati nella ristrutturazione, nel ringiovanimento e nel rilancio dell’Inter. Io sul campo, i dirigenti fuori”.

E a proposito di dirigenti, un capitolo a parte merita ovviamente la figura del presidente Erick Thohir. “Abbiamo un rapporto ottimo – ha detto Mazzarri – e vi assicuro che finora è stato il presidente ideale con cui lavorare e confrontarsi in modo propositivo. Abbiamo avuto il tempo di conoscerci e il rapporto è cresciuto nel tempo. Adesso abbiamo un progetto comune che negli anni ci permetterà di costruire una grande Inter”. Sull’ultimo mercato e il mancato arrivo di un altro attaccante, l’allenatore nerazzurro ha spiegato: “Il presidente aveva dato il suo ok all’acquisto di un altro giocatore offensivo, ma abbiamo Osvaldo, Icardi e Palacio che possono fare tutti il centravanti, Guarin che intendiamo sfruttare e in più ci sono Hernanes e Kovacic che dietro una o due punte garantiscono qualità. Un’altra seconda punta potevamo prenderla, ma la rosa sarebbe diventata troppo numerosa e ci sarebbe stato il rischio di togliere spazio a Guarin, Hernanes o Kovacic”. Proprio dal giovane talento croato ci si aspetta molto in questa stagione. “Sono contento che abbia capito il lavoro che ho fatto. Se mi ascolterà, crescerà ancora. A chi lo paragonerei? Non ci sono mai due giocatori uguali e non voglio fare paragoni per non caricarlo di ulteriori responsabilità. Lui deve pensare solo a lavorare e a crescere”, ha detto Mazzarri.

Parlando ancora di singoli, il tecnico nerazzurro ha poi detto la sua su Andrea Ranocchia e sulle voci di rapporti difficili tra i due: “Mi ricordo quando al termine del mercato di gennaio Andrea è entrato qua. Era rimasto dopo essere stato a un passo dal trasferirsi in un’altra squadra (il Galatasaray, ndr): abbiamo parlato a lungo e dopo quel colloquio ha trovato la fiducia per fare molto bene e per sfiorare i Mondiali. Da lì, insieme alla società, è nata l’idea che potesse diventare il nuovo capitano dell’Inter”. Sul centrocampista colombiano Guarin, invece, Mazzarri ha detto: “Ho sempre parlato con lui e non abbiamo mai avuto problemi. Sarà impiegato come seconda punta, come giocatore offensivo, perché in questo ruolo rende al massimo e può essere determinante per la squadra. Ci siamo confrontati sul tema ed è d’accordo con me”. “Quest’anno spero che le partite siano tante e vedrete che ci sarà spazio per tutti. Ho fiducia in Fredy e sono certo che saprà ripartire con la giusta testa dimostrando le sue qualità. Quando faccio la formazione non guardo i nomi, ma le prestazioni e gli allenamenti. Chi merita, gioca”, ha ribadito. Un ritorno al passato, il Napoli e De Laurentiis. Ma prima le parole di Pandev su Benitez: “Ogni riconoscimento al mio lavoro è bello, soprattutto se arriva dai calciatori. Pandev veniva dall’Inter del Triplete e nel nostro gruppo si è trovato bene. Non può essere un caso…”. “L’addio al Napoli di De Laurentiis? Non c’è stata più l’occasione di rivedersi o risentirsi. Perché non dovrei stringergli la mano? Sarebbe assurdo non salutare un presidente con cui abbiamo vissuto quattro anni di successi insieme. Con noi il Napoli è diventato grande. Abbiamo centrato due anni la Champions e la prima stagione abbiamo affrontato la Coppa con quasi tutti giocatori esordienti”.

Sulle rivali più temibili in campionato e sulle favorite per lo scudetto, Mazzarri ha dichiarato: “Le prime tre dello scorso campionato rimangono davanti a tutti. Alle loro spalle vedo un torneo equilibrato. Il Milan si è rinforzato molto e quest’anno non avrà le coppe. Per le prime tre potrà essere un avversario temibile come noi, la Fiorentina e la Lazio. La Roma è una grande squadra. Ha investito tanto sul mercato e ha un bravo allenatore che fa giocare bene i suoi uomini”. Capitolo Nazionale, l’avvento di Conte può segnare una svolta. Tra i due in passato i rapporti non sempre sono stati idilliaci: “È venuto qua ad Appiano e abbiamo chiacchierato a lungo. Ci siamo fatti l’in bocca al lupo reciproco e lui sa che io, come tutti gli allenatori delle altre squadre di Serie A, mi metterò a sua disposizione per favorirne il lavoro”. Infine sul momento difficile che sta attraversando il nostro calcio, Mazzarri ha concluso: “E’ una crisi uguale a quella del nostro Paese ed è principalmente di natura economica. Come nella vita di tutti i giorni, anche nel calcio ci sono periodi di vacche magre ed è necessario lavorare dieci volte di più per tornare in alto. Quando non ci sono risorse bisogna aguzzare l’ingegno e puntare sull’organizzazione. Il fatto che Balotelli, Immobile e Cerci abbiano lasciato l’Italia è una conseguenza di quello che ho detto. Le società non possono permettersi di dire di no a certe offerte, ma il nostro calcio saprà rilanciarsi. Ne sono sicuro”.

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