Torino, 5 ago. (LaPresse) – “Noi siamo compratori di giocatori e non venditori. Il nostro Ceo (Beppe Marotta, ndr) è completamente responsabile dell’area tecnica. Abbiamo preso Evra che non ha bisogno di presentazioni, Alvaro Morata dal Real Madrid, un grande talento in prospettiva, ed un centrocampista importante come Pereyra. Vogliamo che il nostro team sia nei primi 8 d’Europa poi vediamo in che posizione”.
Lo spiega Andrea Agnelli in un’intervista concessa a Bloomberg Tv nel corso della tournée asiatica che porterà la squadra bianconera a Singapore, Indonesia ed Australia. “Dopo aver vinto per l’ultima volta la Champions nel 1996 – racconta Agnelli – abbiamo disputato altre tre finali e due anni fa siamo arrivati nei quarti mentre l’anno scorso abbiamo avuto sfortuna nel girone ma abbiamo comunque dato un segnale arrivando in semifinale di Europa League. Un’esperienza che ci servirà”. Agnelli mette in luce come la Champions sia un torneo dove: “Se azzecchi o sbagli 10 minuti di una partita puoi essere dentro o fuori, ma siamo competitivi”. “L’importante – ripete – è andare avanti nei primi 16 e poi nei primi 8 perché così si innesca il circolo virtuoso necessario per far crescere le finanze ed aumentare la possibilità competitiva”.
Il presidente della Juventus parla poi dell’incapacità del sistema calcio italiano di stare al passo con i tempi e della mancanza di un’idea comune di obiettivo futuro.
“Ad agosto abbbiamo le elezioni federali ed un candidato (Carlo Tavecchio, ndr) parla di giocatori che mangiano banane, invece che delineare le sue proposte per farci progredire. C’è ancora molto da fare e dovremmo guardare avanti, invece che dilungarci sul passato “, dice senza giri di parole. La Juve però ha dimostrato di essere un passo avanti rispetto alle concorrenti: “Questi per noi – spiega Agnelli riferendosi al tour per l’Asia – sono giorni molto interessanti. Negli ultimi quattro anni c’è stato un cambio non solo nella squadra ma anche nel management. Guardiamo maggiormente all’internazionalità. E’ molto bello essere qui e sono curioso di vedere cosa succederà a Giakarta in Australia ed a Singapore”.
La sfida di Agnelli è quella di far crescere il marchio Juventus in tutto il mondo: “In Italia siamo nettamente il club con più tifosi (14 milioni, ndr) ai quali si aggiungono altri 180 milioni nel mondo da raggiungere – argomenta – ma vogliamo avere contatto fisico con questi paesi lontani e puntare pure sull’attività digitale. Ad oggi Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e Manchester United sono davanti a tutti. Noi dobbiamo recuperare terreno”.
Infine un’ultima battuta prettamente calcistica: “Il giocatore che avrei voluto prendere e non ci sono riuscito? Piuttosto penso alla cifra che ho speso per portare in bianconero Pirlo, Barzagli e Pogba e ne sono orgoglioso”.
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