Roma, 30 lug. (LaPresse) – Quella di giovedì sarà una giornata importante nella corsa alla presidenza della Figc. I due candidati, Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio, si incontreranno infatti con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. In mattinata toccherà al primo mentre nel pomeriggio sarà la volta del secondo. Le polemiche scatenate dall’infelice uscita del presidente della Lega Dilettanti sull’ormai famoso ‘Opti Pobà’ che “è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio” ha reso la questione un vero e proprio caso politico. Il premier Matteo Renzi, sollecitato sull’argomento, ha effettuato un elegante dribbling spiegando che “sul calcio mi sento rappresentato da ciò che dirà Malagò”. Intanto Fifa e Uefa hanno ribadito il loro monito di utilizzare la ‘tolleranza zero’ contro il razzismo ed alcune società di Serie A e B (Sassuolo, Cesena, Fiorentina, Sampdoria, Brescia), oltre alle già note Roma e Juventus che non lo avevano mai dato fin dall’inizio, hanno deciso di togliere l’appoggio a Tavecchio in vista dell’assemblea elettiva in programma il prossimo 11 agosto.

Gli incontri con Malagò, ovviamente, si svolgeranno a porte rigorosamente blindate. Il presidente del Coni infatti mantiene una posizione assolutamente ‘Super Partes’ nella vicenda e solamente se la Federcalcio non riuscirà ad eleggere da sola il proprio presidente interverrà nella vicenda come “diritto e dovere” del Comitato Olimpico. Una situazione spiegata anche dall’ex presidente del Coni ed attuale capo della Feberbasket, Gianni Petrucci: “Il Comitato Olimpico non ha il potere di intervenire: ogni federazione deve essere autonoma – ha chiarito – L’ipotesi commissariamento potra’ essere presa in considerazione solo laddove la Figc non riesca ad esprime il presidente al suo interno”. Secondo Petrucci, in questo caso, “visto che si tratta della federazione piu’ importante” l’incarico dovrebbe andare allo stesso Malagò.

Nel frattempo la bufera sulle dichiarazioni di Tavecchio non si placa. “Parlare così in assemblea, aldilà dei contenuti gravi, o parlare così in una intervista dimostra inadeguatezza”, ha detto il numero uno dell’Aiac, Renzo Ulivieri sostenitore di Albertini. Il presidente dell’Assoallenatori critica anche i sostenitori di Tavecchio. “Le frasi peggiori sono quelle dei suoi soccorritori che hanno parlato di scivolata inopportuna – ha aggiunto – Loro sono stati molto peggiori”. Nel gruppo delle persone che invece, pur non prendendone deliberatamente le parti, tendono invece a difendere Tavecchio si è iscritto oggi Arrigo Sacchi: “Ho visto che è stato attaccato molto – ha detto – Per come lo conosco io sicuramente non è un razzista. Si è sbagliato, ma ci sono cose altrettanto gravi che trascuriamo. Sia lui che Albertini sono persone che stimo”. Una delle due, salvo colpi di scena ad oggi improbabili, l’11 agosto sarà eletto presidente della Federcalcio. Numeri alla mano Tavecchio rimane favorito.

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