Saint Etienne (Francia), 17 lug. (LaPresse) – Il norvegese Alexander Kristoff del team Katusha ha vinto la 12/a tappa del Tour de France da Bourg en Bresse a Saint Etienne di 185.5 km. Il vincitore dell’ultima Milano-San Remo ha battuto in volata l’ormai eterno piazzato Peter Sapang della Cannondale. Vincenzo Nibali del Team Astana conserva senza problemi la maglia gialla di leader della corsa. Da segnalare nel finale la caduta del tedesco Andre Greipel, uno dei possibili protagonisti della volata sul traguardo.
La tappa di avvicinamento alle Alpi è stata caratterizzata dalla fuga di tre corridori, Clarke, Quemeneur e Gautier, ripresi dal gruppo a pochi chilometri dal traguardo. Nella volatona finale Kristoff è stato il più lesto di tutti nel bruciare sul traguardo Sagan e il francese Arnaud Demare della Fdj.fr. Piazzato anche Matteo Trentin della Omega Pharma, giunto sesto. Da segnalare il ritiro dell’americano Andrew Talansky a causa del mal di schiena accusato ieri per le ripetute cadute dei giorni precedenti. In classifica generale Nibali conserva 2’23” di vantaggio sull’australiano Riche Porte del Team Sky e 2’47” sullo spagnolo Alejandro Valverde della Movistar.
NIBALI SERENO. “E’ stato un finale difficile, una giornata non facile per il grande caldo. Tutto sommato è andata bene, abbiamo controllato una tappa nervosa con tante curve, dove non si recupera mai e si fa fatica a stare a ruota”, ha detto Nibali, maglia gialla al Tour de France, dopo la 12/a tappa da Bourg-en-Bresse a Saint-Etienne.
“Domani arrivano le prima salite importanti – ha aggiunto il siciliano ai microfoni di RaiSport – ci sono due arrivi in cui i miei avversari cercheranno di attaccarmi e dovrò difendermi. Ma sono fiducioso, la squadra sta bene: Scarponi sta bene e così tutti gli altri scalatori. Proveremo a tenere la corsa nel migliore dei modi”. Domani sono 100 anni dalla nascita del mitico Gino Bartali, vincitore di due Tour de France: “Che dire, storie come quelle di Bartali sono favole di cui abbiamo visto filmati e potuto studiare. Io ho visto anche il film su di lui, con la vittoria nel ’48 mentre in Italia c’era stato l’attentato a Palmiro Togliatti”.
ARRIVANO LE ALPI. Dopo due tappe pianeggianti e relativamente tranquille, il Tour de France arriva sulle Alpi e per la maglia gialla Nibali arrivano subito due scogli duri da superare. Domani è in programma la 13/a tappa da Saint-Etienne a Chamrousse, la prima di due frazioni massacranti. La prima salita di giornata è una 1/a categoria di circa 14 chilometri fino al Col de Palaquit con una pendenza del 6.1%. La seconda salita è la più lunga e più ripida, 18 km fino al traguardo con una pendenza del 7.3 per cento ‘Hors Categorie’. E questo è solo l’antipasto in vista del tappone di sabato, quando i corridori affronteranno due salite di prima categoria e la terribile scalata di 19 km al Col d’Izoard, una delle montagne più famose del Tour.
“Ho più paura della seconda tappa alpina rispetto alla prima”, ha ammesso Nibali al termine della frazione odierna. “Nella prima abbiamo ancora tutti delle energie, mentre la seconda richiede uno sforzo maggiore”, ha aggiunto la maglia gialla. “Sono due arrivi in cui i miei avversari cercheranno di attaccarmi e dovrò difendermi. Ma sono fiducioso, la squadra sta bene – ha detto ancora Nibali – Scarponi sta bene e così tutti gli altri scalatori. Proveremo a tenere la corsa nel migliore dei modi”. Il Tour de France entra nella sua fase cruciale, dopo le due tappe alpine la settimana prossima sono in programma tre tappe sui Pirenei ancora più dure in termini di chilometri in salita. Nibali è pronto, per arrivare a Parigi in maglia gialla sarà fondamentale uscire indenni dalle insidie delle grandi montagne dove i vari Valverde, Porte e Bardet proveranno a scompaginare le carte.
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