Torino, 15 lug. (LaPresse) – E’ durato tre anni il matrimonio tra la Juventus ed Antonio Conte, poi il giocattolo si è rotto e in un pomeriggio d’estate ecco il fulmine a ciel sereno: il tecnico leccese rassegna le dimissioni. Conte lascia la Juventus dopo tre anni ricchi di successi: nella storia della società è l’unico allenatore dal dopoguerra ad aver vinto tre campionati consecutivi, di cui l’ultimo con il record di 102 punti. In bacheca anche due Supercoppe italiane. In totale ha guidato la Juventus in panchina per 151 partite, con 102 vittorie, 34 pareggi e sole 15 sconfitte. “Una decisione presa consensualmente”, ha detto Conte. Alla base di questa clamorosa rottura quelle divergenze sui programmi e il mercato che già dopo la fine dell’ultimo campionato avevano portato al mancato rinnovo del contratto in scadenza il prossimo anno. Il modo in cui la società sta operando in queste settimane, l’imminente arrivo di Morata, Iturbe ed Eva evidentemente non è bastato a convincere il tecnico a continuare nella sua avventura. Una Juve che sicuramente si è trovata spiazzata da questo epilogo ma che forse non era del tutto impreparata, almeno a leggere le parole del presidente Andrea Agnelli: “Sono passati oggi solamente due mesi dall’ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie”. Anche il capitano Gigi Buffon non è del tutto sorpreso: “Abbiamo una società solida, dirigenti solidi che sapranno ovviare a questa perdita grave”.

Ecco, ovviare a una grave perdita. E’ questo il compito che attende nelle prossime ore Beppe Marotta, il dg bianconero si metterà subito al lavoro per trovare il degno sostituto di Antonio Conte e i primi nomi iniziano già a circolare anche perchè sono pochi i tecnici liberi in grado di ambire alla panchina dei campioni d’Italia. Roberto Mancini, Massimiliano Allegri e Luciano Sppalletti: sono questi i nomi che potrebbero fare al caso della Juve. Mancini non ha rinnovato il suo contratto con il Galatasaray e non ha mai nascosto la sue ‘simpatie juventine’ da bambino. Certo, con il passato all’Inter del post Calciopoli non sarà facile farsi accettare dai tifosi bianconeri. Non solo, ma Mancini è uno che guadagna tanto e abituato a lavorare con società capaci di accontentarlo sul mercato con investimento pesanti. Reduce dall’esonero al Milan dello scorso anno, Max Allegri è un altro nome possibile da accostare ai bianconeri. Il tecnoco livornese non ha mai nascosto la sua ambizione e guidare i campioni d’Italia potrebbe essere un ottimo modo per riscattersi e dimostrare il proprio valore. Sul mercato c’è anche Luciano Spalletti, reduce dalla vincente esperienza allo Zenit San Pietroburgo. Il tecnico toscano è legato da un contratto pesante con il club russo, ma una eventuale chiamata della Juve potrebbe portare facilmente ad un accordo di buonauscita. Spalletti ha dalla sua la capacità di lavorare sul gioco e sulla fisionomia da dare ad una squadra, chissà potrebbe essere lui l’uomo da cui ripartire. Difficile, infatti, pensare ad una soluzione estera mentre almeno per l’immediato non sarebbe da escludere la possibilità di affidare momentaneamente la squadra ad un tecnico dello staff delle giovanili come ad esempio Fabio Grosso.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata