Varese, 8 apr. (LaPresse) – “Oggi abbiamo un buon margine di vantaggio. Lo abbiamo consolidato con un cammino straordinario, ma ci sono ancora 18 punti a disposizione e il campionato non è chiuso”. Lo ha detto Beppe Marotta, dg della Juventus, a margine di un incontro con gli studenti dell’Università dell’Insubria a Varese. “Sono tre stagioni che facciamo ‘la lepre’ – aggiunge il dirigente bianconero – e questo comporta un logorio notevole, ma grazie ad un condottiero come Conte siamo riusciti a mantenerci ai vertici e cercheremo di rimanerci ancora”. Marotta parla anche della coppia di attaccante che quest’anno con il suo staff ha messo a disposizione di Antonio Conte: “I 31 gol della coppia Tevez-Llorente? Sono due giocatori molto importanti per noi e credo meritino entrambi di andare la Mondiale”.
L’amministratore delegato bianconero è tornato nei luoghi della sua infanzia, dove è cresciuto e ha mosso i primi passi lungo la strada che lo ha portato ai vertici del calcio italiano. Ed è qui che ha imparato a conoscere e ad amare lo sport e il calcio, “grande palestra di vita – ha esordito di fronte alla platea, composta dagli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione – Quando si è in una squadra si fa parte di una comunità e bisogna rispettarne le regole. E poi è fondamentale lo spirito di sacrificio, senza il quale i risultati non arrivano”. Tantissimi i temi toccati: dall’involuzione del calcio italiano, all’importanza della costruzione di stadio di proprietà per generare maggiori introiti e risollevare tutto il movimento: “Lo Juventus Stadium è l’esempio da seguire: la maggior parte degli stadi italiani sono cattedrali nel deserto, utilizzati solo durante le partite. Il nostro stadio invece vive quotidianamente e nei giorni di gara accoglie gli spettatori non solo per la partita, ma per vivere tante ore di svago insieme”.
Lo Stadium, ma non solo: la Juve è all’avanguardia anche grazie al JCollege e non potrebbe esserci un luogo più adatto di un’aula universitaria per parlarne: “I dirigenti hanno anche una responsabilità sociale verso i ragazzi delle Giovanili. La loro speranza è diventare professionisti, ma il calcio italiano lo consentirà solo a tre su cento. Abbiamo quindi voluto creare, per primi in Italia, un nostro liceo, per far convivere l’attività sportiva con quella scolastica e accompagnare i nostri calciatori verso il diploma”. Dai ragazzi che sognano un futuro nel calcio, ai più grandi campioni di sempre: “Per me sono stati Pelé e Maradona – spiega Marotta – mentre come allenatore dico Ferguson, non solo per quello che ha vinto, ma perché ha attraversato un’intera epoca, rimanendo sempre ai vertici”. Infine un consiglio agli studenti: “La saggezza nasce dall’esperienza e l’esperienza nasce dagli errori. Prima si sbaglia, prima si impara. Le competenze sono naturalmente importanti, ma quello che più conta sono i valori umani, le motivazioni, l’umiltà e la voglia di migliorarsi sempre. Credo siano questi i segreti del successo”.
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