Roma, 19 mar. (LaPresse) – “Cassano ai Mondiali? Sì, l’ho visto a Roma-Parma, è mezzo matto ma è simpatico. Se continua così è giusto che ci vada. E Totti? Perché no, se sta bene ce lo porterei”. Così il capitano della Roma Francesco Totti in un’intervista rilasciata al ‘Romanista’ ha appoggiato la candidatura di Cassano, e anche la propria, in vista della Coppa del Mondo in Brasile. “Prandelli non mi ha mai chiamato e non credo mi chiamerà – ha subito aggiunto l’attaccante giallorosso – Se giocherei con Balotelli? Non credo che possa capitare, credo che l’unico modo sia in Nazionale. Ci siamo salutati, ma per me è finita lì dopo quell’episodio. Era un accumulo di partite, di tensione, il suo modo di comportarsi..È finita lì”. A proposito della squalifica di De Rossi per tre giornata, Totti ha espresso il suo punto di vista. “Quando fa una cosa un romano si ingigantisce sempre, è la realtà dei fatti – ha spiegato – Sa di aver sbagliato a fare determinati gesti, ma sono cose istintive. Non sto qui a giustificare, ha sbagliato, ha pagato ma non dobbiamo dargli addosso. Succede”.

Riguardo la propria stagione, Totti si dà “un bel voto, A Milano contro l’Inter sono state più belle le azioni che i gol – ha aggiunto – Rivedendole, mi sono reso conto di cosa ho fatto al limite della nostra area sull’azione che ha portato al 3-0. Chi vince la Champions? Il Real Madrid”, mentre per Europa League e Coppa Italia il capitano giallorosso punta sulla “Fiorentina, lo spero perché c’è mezza Roma”. A proposito del campionato, Totti incorona già la Juventus. “Il sogno è svanito nelle ultime quattro-cinque partite, non prima. Noi credevamo allo scudetto, eravamo primi, poi secondi, stavamo lì. Ci credevamo. Comunque è svanito al 99%, un 1% me lo tengo. Così per l’aritmetica – ha confessato – La Juve è forte, sono inarrivabili. Sono tre anni che vincono, va dato loro merito. Quando le cose andavano meno bene avevano sempre un piccolo aiutino. Dati di fatto, visibili, che nessuno può negare”, ha precisato Totti. In chiusura, una battuta sul proprio futuro. “Magari non farò mai una partita d’addio. Non è che ho tanta voglia di allenare – ha rivelato – Può darsi pure che quando smetto scatta la voglia di fare l’allenatore, non lo so. Adesso gioco. Ci sono dei sogni da raggiungere con questa squadra. Questo e altri due anni li faccio di sicuro”.

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