Napoli, 1 feb. (LaPresse) – “Sono soddisfatto del mercato di gennaio, ora abbiamo un organico più solido e abbiamo abbassato di due anni l’età media della squadra”. Così Rafa Benitez nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Atalanta. Il tecnico fa il punto all’indomani della chiusura del mercato. “Abbiamo lavorato e lavoriamo con le idee chiare di dove siamo e dove vogliamo arrivare. Abbiamo cercato giocatori con ruoli specifici – spiega – Henrique può fare il difensore centrale e il centrocampista. Ghoulam è giovane e ha qualità per giocare in fascia”.
Il Napoli che forse non ha raggiunto gli obiettivi principali, ma che comunque ha rinforzato la squadra: “Il mercato invernale è difficile. Abbiamo preso subito Jorginho, poi abbiamo provato con giocatori ai massimi livelli ma abbiamo preso calciatori con la età e la qualità giusta”. La mente di Benitez va ora alla partita con l’Atalanta. “Dobbiamo essere preparati, abbiamo esperienza e qualità per far bene. Sarà un campo difficile, ma se la squadra lavorerà come contro la Lazio potremo far bene”, dichiara Benitez. Il tecnico azzurro rassicura poi sulle condizioni di Valon Behrami: “E’ vicinissimo al rientro, per Mesto e Zuniga dobbiamo aspettare”. Infine sul difficile momento di Lorenzo Insigne. “E’ giovane, ha molti tifosi che hanno capito che dobbiamo essere tutti uniti e aiutare i giocatori soprattutto durante la partita”, conclude Benitez.
“Prima di iniziare voglio dare l’in bocca al lupo a Paolo, grande professionista e persona straordinaria per tutto lo spogliatoio”. Lo ha detto ancora Benitez nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Atalanta. “Perdiamo una persona per bene, un uomo spogliatoio ma il calcio è questo e si va avanti. Ora dobbiamo pensare all’Atalanta”, aggiunge.
“Lo chiamavano il saggio perchè ha iniziato la nazionale spagnola al gioco che ha ora, il tiki taka. Era un allenatore di carattere e personalità”. Così infine Benitez ricorda Luis Aragones, l’ex ct della Spagna, morto oggi all’età di 75 anni. “Era un punto di riferimento, ha introdotto il pressing in Spagna. Le sue squadre giocavano bene ed è una perdita importante per il calcio spagnolo”, aggiunge il tecnico del Napoli.
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