Parigi (Francia), 27 dic. (LaPresse) – Messi via dal Barcellona? Potrebbe non essere più fantacalcio. C’è una squadra che sta pensando seriamente a come strappare la ‘Pulce’ al club blaugrana: il ‘solito’ Paris Saint Germain. Lo rivela ‘Le Parisien’. Dopo il fallito assalto a Cristiano Ronaldo, i parigini vogliono tentare il colpaccio, affiancando l’argentino a big come Ibrahimovic e Cavani, per un attacco stellare. La trattativa, difficilissima, potrebbe essere agevolata dalle tensioni che negli ultimi tempi si respira tra il giocatore e la società catalana. Tra le cause, le dichiarazioni dei vertici blaugrana contrari ad un nuovo rinnovo del suo contratto. Messi, inoltre, si sentirebbe ‘oscurato’ da Neymar, l’altra stella dell’attacco del Barça. Anche i recenti problemi con il fisco avrebbero lasciato in Messi la voglia di cambiare aria. Risultato: l’addio della ‘Pulce’ al Camp Nou non sarebbe più uno scenario impossibile come solo qualche mese fa.
Naturalmente sono pochissimi i club al mondo che potrebbero permettersi l’ingaggio di Messi e tra questi c’è il Psg, disposto a pagare la clausola rescissoria dell’argentino (250 milioni). Anche se i transalpini si dicono convinti che, con la volontà del giocatore, la spesa potrebbe abbassarsi tra i 150 e i 180. Che il Psg sogni in grande non è un mistero e lo dimostra, oltre agli ultimi ‘colpi’ di mercato, anche la volontà di non cedere i pezzi pregiati come Thiago Silva (inseguito, peraltro, proprio dal Barcellona). L’arrivo di Messi a Parigi rappresenterebbe un ulteriore salto di qualità e soddisfare la volontà del presidente Nasser al-Khelaifi di trasformare il Psg in uno dei primi dieci club al mondo. Anche se, tra i rischi del ‘colpo’, c’è quello legato alla convivenza con Ibrahimovic: i precedenti, ricordando l’esperienza dello svedese a Barcellona, non sono confortanti. Ma, ricorda ‘Le Parisien’, Ibra ha sempre trovato parole di elogio per Messi, da lui definito il miglior giocatore del mondo. I problemi semmai, ha ricordato, erano con il tecnico Guardiola.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata