Anversa (Belgio), 6 ott. (LaPresse) – Si rompe l’incantesimo. Dopo la medaglia sfiorata alla trave, dove ha chiuso al quarto posto a soli 33 millesimi dal bronzo, Vanessa Ferrari torna sul podio iridato, vincendo uno straordinario argento al corpo libero ai Mondiali di ginnastica artistica in corso ad Anversa, in Belgio. L’azzurra di Orzinuovi, già campionessa mondiale assoluta sui quattro attrezzi nel 2006 ad Arhus, ha chiuso con il punteggio di 14.633, dietro solo alla statunitense Simone Biles (15.000) e davanti alla romena Larisa Iordache (14.600).

Un esercizio, il suo, ricco di difficoltà, portato a termine in tutti i passaggi con precisione e pulizia, arricchito anche da un salto artistico che prende il suo nome. In Danimarca, sette anni fa, Vanessa aveva già ottenuto il bronzo alle parallele e al corpo libero. La sua ultima medaglia mondiale era stato il bronzo nel concorso generale ai Mondiali di Stoccarda 2007. Da allora tanto dolore per un problema a un piede, che rese ancora più dura la sua partecipazione ai Giochi di Pechino 2008, e tanta costanza, che ha permesso a lei, lavoratrice instancabile, di tornare ai massimi livelli.

Sei volte campionessa italiana assoluta, caporal maggiore dell’Esercito, Vanessa Ferrari ha all’attivo anche diverse affermazioni europee: a livello senior nel 2006 a Volos fu oro con la squadra e argento al corpo libero; nel 2007 ad Amsterdam oro nel concorso individuale sui quattro attrezzi e ancora al corpo libero; nel 2009 a Milano fu ancora argento in questo attrezzo. Nata il 10 novembre 1990, è allenata da Enrico Casella, allenatore e fondatore della Brixia Brescia, attualmente direttore tecnico della sezione femminile della nazionale azzurra. Agli ultimi Giochi olimpici di Londra Vanessa aveva perso la medaglia di bronzo al corpo libero nonostante avesse ottenuto lo stesso punteggio di Aliya Mustafina (poi medagliata), poiché il regolamento olimpico non prevede pari merito nella ginnastica e premia l’esercizio con la migliore esecuzione.

“Dedico la medaglia alle vittime di Lampedusa. I tanti ragazzi che sono morti nella tragedia, come me nello sport erano alla ricerca di un sogno ma loro non ce l’hanno fatta”, ha commentato la Ferrari.

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