Torino, 21 set. (LaPresse) – “Il ritorno di Marchisio mi permette di ruotare i centrocampisti. Ha giocato l’amichevole e sarà disponibile domenica”. Antonio Conte in conferenza stampa ha confermato che il centrocampista della nazionale italiana ha pienamente recuperato dall’infortunio subito nella gara di Supercoppa Italiana con la Lazio ed è pronto almeno ad andare in panchina con l’Hellas Verona domani. Bisognerà ancora attendere invece per il ritorno in campo di Simone Pepe, che ha avuto una nuova ricaduta. “Dobbiamo essere pazienti con lui – ha evidenziato l’allenatore bianconero – Ha avuto un brutto infortunio e sta lavorando duramente con lo staff medico per tornare”.
Conte ha poi anticipato già un cambio per la gara con l’Hellas Verona. “Domani Storari partirà titolare. Abbiamo bisogno di tutti per essere competitivi”. Gianluigi Buffon usufruirà di un turno di riposo. “Si tratta di un normale avvicendamento – ha precisato Conte – Gigi viene da due partite consecutive giocate in Nazionale, ce ne saranno altre importanti e quindi d’accordo con lui e con Filippi abbiamo deciso di dargli un turno di riposo”. Non sarà l’unico cambio probabilmente in vista della gara di domani probabilmente. “Se vogliamo essere competitivi su più fronti tutta la rosa dev’essere coinvolta – ha sottolineato l’allenatore bianconero – E’ una sfida per noi e un momento di crescita, perché non possiamo pensare di fare tutte le partite con gli stessi undici. Arriveremmo ad avere giocatori senza più energie e inoltre non sarebbe giusto nei confronti di chi si allena duramente tutti i giorni. Ora la rotazione è fondamentale”. A tal proposito, si sta rivelando prezioso l’inserimento di Ogbonna. “E’ stato preso proprio per permettere ai tre centrali titolari, insieme a Caceres di rifiatare e di allenarsi – ha evidenziato Conte – Non si può sempre e solo giocare, perché altrimenti si perdono caratteristiche che solo l’allenamento può dare. Angelo mi è piaciuto a Copenaghen e può migliorare, così come tutta la squadra. E’ un giocatore importante che può permetterci di ruotare gli uomini”.
L’allenatore suona la carica dopo i due pareggi contro Inter e, soprattutto, Copenaghen. “Qui ci sono tante pressioni e non ci si deve far schiacciare, usandole invece come un’arma in più per trovare nuovi stimoli”. “Le stesse considerazioni si facevano un anno fa – ha evidenziato il tecnico della Juventus – Si titolava la Juve viaggia in campionato e zoppica in Europa, poi abbiamo vinto contro il Chelsea ed eravamo la regina d’Europa. Viviamo di eccessi, ma noi dobbiamo essere equilibrati”. L’allenatore salentino è tornato poi sulla partita di Champions League. “Abbiamo fatto bene nella fase di possesso, anche sui calci da fermo. Abbiamo creato molto e le situazioni studiate si sono verificate, tanto che potevano segnare tutti – ha ricordato Conte – In fase difensiva non siamo stati bravissimi. Abbiamo subito un gol su una palla inattiva, nell’unica punizione da quaranta metri calciata da loro, in cui un rimpallo ha favorito un giocatore del Copenaghen, ma alcuni movimenti non sono stati precisi come dovrebbero essere”, ha sottolineato l’allenatore bianconero.
A tenere banco in conferenza stampa è anche la questione Llorente e sul suo mancato utilizzo. “E’ stato fermo un anno e ha avuto bisogno di più tempo per ritrovare misure, intensità, cattiveria agonistica. Si sta allenando da tre mesi e si sta guadagnando una chance”. Presto però potrebbe arrivare un’occasione per l’attaccante spagnolo, anche se il tecnico bianconero ha precisato che “trovo ingiuste le critiche sul suo mancato impiego: posso riceverne se la squadra gioca male o non ottiene risultato, ma non per la scelta dei giocatori – ha evidenziato Conte – Sono io che li alleno e vedo cosa succede durante la settimana. Llorente è come Pogba, Vidal, Tevez, li abbiamo scelti tutti insieme e insieme li supportiamo. Gioiamo tutti insieme se Vidal e Pogba sono diventati calciatori importanti e magari patiamo se qualche altro, non si esprime ancora come potrebbe. Questa è stata la base dei nostri successi, aver sempre condiviso tutto con la società, le scelte positive e quelle negative, penso poche, visto che in due anni si è vinto azzerando il bilancio”.
In chiusura, una battuta sul sempre più probabile passaggio di proprietà del’Inter da Moratti a Thohir. “Il binomio Inter-Moratti è come quello Agnelli-Juventus. Sapere che una società gloriosa stia passando in mani straniere non mi lascia contento, perché, per noi italiani, affrontare l’Inter di Moratti o la Juve di Agnelli è più bello”. “Il calcio italiano sta cambiando, arrivano investitori stranieri che portano soldi freschi che in questo momento mancano nel paese e questo – conclude il tecnico della Juventus – è l’unico aspetto positivo.