Genova, 20 set. (LaPresse) – “La partita di domenica è sotto gli occhi di tutti. Mi sembra che il sottoscritto ci abbia messo la faccia e abbia chiesto scusa. Penso però che le persone vadano giudicate non dalle parole, ma da quello che mostrano in campo. E noi possiamo solo rifarci una verginità con le prestazioni”. Così Delio Rossi in conferenza stampa torna sulla netta sconfitta della Sampdoria nel derby contro il Genoa. “Per fortuna non giochiamo dopo quattro anni ma rigiocheremo subito – prosegue il tecnico doriano – quello che è successo non lo possiamo cancellare se non comportandoci in maniera completamente diversa”. Rossi nega di aver avuto segnali negativi dalla squadra prima della stracittadina: “I segnali una squadra deve darli in allenamento, d’accordo, ma soprattutto deve darli in partita. Penso che forse si sia esagerato in fatto di giudizi: non siamo dei fenomeni, ma non siamo neppure quelli del derby. Di questo ne sono certo”. Su un possibile cambio di modulo o di formazione contro il Cagliati, il tecnico doriano replica: “Ho detto in tempo non sospetti che saremmo ripartiti dal sistema di gioco dell’anno scorso ma senza preclusioni. E resto sempre dell’idea che si possa anche cambiare qualcosina, ma farlo dopo una sconfitta così non mi piace e trovare dei capri espiatori non mi sta bene. Cambieremo sicuramente ma a tempo debito”.
Ieri a Bogliasco si è visto il presidente Garrone che ha tenuto a rapporto squadra e allenatore. “Gli ho parlato dopo il derby e l’ho sentito nei giorni scorsi al telefono. Ho espresso le mie idee, i miei pensieri. Non ho nessun problema con lui. Il presidente è il massimo esponente – spiega – io sono un dipendente e devo cercare di fare il bene con quello che ho a disposizione”. Quindi Rossi commenta le parole dell’amministratore delegato Sagramola riguardo alle percentuali di salvezza. “Non ho letto l’intervista, ma penso non ci sia nulla di nuovo in queste dichiarazioni. Ci sono squadre fuori dalla nostra portata – dichiara – altre con cui ce la giocheremo. Nessuna formazione parte già retrocessa o con lo Scudetto in tasca. Nell’ambito delle nostre caratteristiche, penso che abbiamo le capacità per farlo. Ne sono convinto”. Quindi il tecnico difende il portiere Da Costa, accusato di essere uno dei responsabili del ko nel derby. “Non vorrei ci focalizzassimo sul discorso del singolo. Se perdi dodici duelli su dodici, non puoi trovare un colpevole. Abbiamo perso una partita di difficile decifrazione, abbiamo perso meritatamente non giocando da Sampdoria. Lo sappiamo – dichiara Rossi – un derby ti dà tanto e ti toglie anche tanto. Se la vinci vivi d’entusiasmo, se perdi si vede tutto nero. Di qui a fare le vittime o a dire che tutto è sbagliato non ci sto”.
Come nel dopo partita di domenica scorsa, Rossi si assume le responsabilità in toto della sconfitta contro il Genoa: “Io sono il capro espiatorio quando firmo per la società. Il mio ruolo porta oneri e onori. E se le cose non vanno bene sono più i primi, è normale”. Tornando al campo e alla partita contro il Cagliari, Rossi fa il punto sulla formazione: “Vorrei confermare la stessa squadra per dare ai ragazzi la possibilità di riscattarsi. Poi vedremo. Di sicuro devo fare un cambio fisiologico visto l’infortunio di Eder. I dubbi ci sono sempre, ma in dieci non giochiamo. Ho delle soluzioni, un’idea ce l’ho: vediamo di portarla in porto”. Quindi rivolgendosi ai tifosi, il tecnico ribadisce: “Cosa posso dire alla gente? Posso solo impegnarmi affinché non succedano più episodi come quello di domenica sera. Potrei mettermi qui a fare la letterina di Natale ma non sarebbe corretto. I tifosi stanno con la Sampdoria e sono consapevoli del fatto che si debba soffrire e noi andremo valutati per quello che dobbiamo fare, non per quello che diciamo”. Si giocherà sul neutro di Trieste e con pochi tifosi: “La partita sarà tra Cagliari e Sampdoria. Non esistono porte chiuse o aperte, non ci sono attenuanti. Siamo in una situazione in cui dobbiamo risollevarci, presto e bene”. Infine Rossi parla anche di Maresca, che tisolti i problemi fisici, potrebbe tornare utile. “Io ho in rosa 31 giocatori. Se non cambiano le regole come nel rugby, 20 devono restare fuori ad ogni partita. Io posso scegliere tra tutti: per domani, ad esempio, ne ho lasciati fuori sei, ma perché preferisco altri tipi di giocatori, non perché c’è qualcuno fuori rosa. Se ritengo Maresca idoneo giocherà, altrimenti starà fuori”, conclude.
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