Roma, 19.set (LaPresse) – “Il presidente ha avuto la necessità di fare a Gervasoni e Mauri alcune domande per avere dei chiarimenti rispetto alle dichiarazioni rese. Ha fatto 2-3 domande spiegando che non ce ne dovevano essere altre. Non c’è niente di nuovo, quello che era scritto è stato confermato la posizione è esattamente la stessa”. Parole dell’avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, all’uscita della Corte di Giustizia della Figc a Roma dove il capitano biancoceleste è stato interrogato dai giudici di secondo grado in merito alla sua squalifica di 6 mesi, attualmente congelata, per omessa denuncia relativa al filone di Cremona del calcioscommesse.

“A cosa è servito l’incontro? Forse per vedere se Gervasoni si era dimenticato qualche cosa o se voleva aggiungere altro ma non c’è niente di nuovo”, spiega Gentile. “La Corte ha detto che non c’era bisogno di riassumere la vicenda – prosegue – ora va in camera di consiglio quindi può essere anche che decidano stasera”. Riguardo a possibili penalizzazioni alla Lazio il legale della società si è detto fiducioso “credo di no – ha spiegato – confermeranno probabilmente la decisione della disciplinare”.

Più breve il commento del legale di Stefano Mauri, Amilcare Buceti: “Abbiamo la necessita assoluta di mantenere la riservatezza – ha detto – le cose sono andate come dovevano andare. C’è stato lo svolgimento istruttorio stabilito dalla Corte di Giustizia”. I legali del capitano della Lazio hanno anche reso noto che non c’è stato nessun confronto fra Mauri ed il pentito Carlo Gervasoni. La sentenza dovrebbe arrivare ad inizio della prossima settimana.

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