Genova, 18 set. (LaPresse) – Dopo la netta sconfitta della Sampdoria nel derby contro il Genoa, una rappresentanza del gruppo di tifosi storico ‘Ultras Tito Cucchiaroni’ è salita al campo sportivo Mugnaini di Bogliasco per consegnare personalmente una lettera ai giocatori, all’allenatore e alla società, in cui hanno espresso critiche durissime nei confronti di tutti. “Ci siamo concessi alcune ore per ragionare, in attesa che la mente diventasse fredda. Tentativo vano, la mente resta calda, i pensieri infuocati. Difficilissimo in queste condizioni seguire quella Stella Polare che per noi è, e resta, il bene della Sampdoria – scrivono gli ultras – ma con immane fatica abbiamo cercato di farlo in questa maniera, volendo dire qualcosa a tutte le componenti del mondo blucerchiato, premettendo a squadra, allenatore e società che di parole non ne vogliamo sentire, e sarebbe rispettoso da parte loro un silenzio pieno di impegno e abnegazione, da qui ad obiettivo salvezza raggiunto”. Rivolgendosi alla squadra, i tifosi doriani accusano: “Abbiamo visto un branco di cadaveri aggirarsi per il campo. Non solo non sembravate giocatori, ma nemmeno uomini. Non è da uomini cadere senza combattere, farsi deridere senza reagire. La vergogna di cui vi siete coperti dovrebbe spingervi ad una reazione d’orgoglio, anche se non siamo sicuri ne abbiate la caratura morale. In ogni caso potete dimostrarci di che pasta siete fatti da subito, anzi da sabato alle 18. Di certo per voi è finita la bella vita. La nostra presenza a bogliasco, a venirvi a vedere svolgere il vostro lavoro sarà costante da qui a fine campionato”.
Gli ultras doriani non sono andati per il sottile neanche con l’allenatore Delio Rossi: “Siccome non siamo tecnici ma tifosi, al signor Delio Rossi e al suo staff vogliamo invece far notare come dotare la squadra della giusta mentalità rientri nelle sue mansioni . Faccia in modo, mister, che prestazioni come quella di domenica non si ripetano mai più. Infangano il suo lavoro, e le assicuriamo che vedere una squadra così drammaticamente asessuata urta noi tifosi molto più di questo o quel cambio. Dov’è finito quel carattere per il quale era famoso? Lo ritrovi alla svelta perché con questo atteggiamento rischiamo grosso, noi ma anche lei”. Per quanto riguarda la società, i tifosi accusano: “I programmi enunciati sono stati già disattesi. Ci avete parlato di salvezza il primo anno e di soddisfazioni negli anni successivi (14 maggio 2013, intervista di Edoardo Garrone a Telenord) , ma quest’anno partiamo per salvarci e non in carrozza (sempre parole vostre). I tifosi hanno un grande cuore, ma sfortunatamente per voi anche buona memoria, e le dimostrazioni di attaccamento alla maglia fornite (numeri e soldi, non discorsi) meritano maggior rispetto. Inoltre è troppo comodo scaricare le colpe su squadra e allenatore, sempre da parole dette dal Presidente(stessa intervista di cui sopra) ci aspettavamo un’assunzione di responsabilità che non c’è stata. Valutate in fretta se l’attuale rosa risponde ai requisiti richiesti per centrare l’obiettivo stagionale, e in caso contrario attivatevi per colmare le lacune al mercato di riparazione. Una caduta in B sarebbe un disastro sportivo, ce lo ricordiamo bene, ricordatevelo anche voi”.
Gli ultras della Samp, infine, invitano la tofiseria “tutta a compattarsi attorno ad un ambiente in evidente difficoltà e in un momento delicatissimo. Il derby perso è un campanello d’allarme, non un gong che sancisce un k.o. Chiudiamo in fretta questo capitolo, che non diventi una spirale, che resti un episodio, per quanto vergognoso. L’obiettivo è restare in A, perciò facciamo quello che sappiamo fare meglio: sosteniamola, aiutiamola, soffriamo con lei, come succede nei più grandi amori. Perché in definitiva la Sampdoria è questo per noi: un unico folle amore”.
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