Milano, 13 set. (LaPresse) – “Le contestazioni dei 7 club? Capisco che vi ecciti il discorso, ma gli obiettivi sono comuni a tutti e a tutte e 20 le società che vogliono incassare il maggior numero possibile di quattrini dalla vendita dei dritti tv”. Lo ha detto l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani entrando in Lega Calcio per l’assemblea con i presidenti di Serie A. Al centro dell’incontro l’attuale gestione sui diritti televisivi. Nei giorni scorsi infatti Juventus, Sampdoria, Inter, Roma, Hellas Verona, Sassuolo e Fiorentina avevano presentato al presidente di Lega Maurizio Beretta un documento ufficiale sull’eventuale possibilità di incrementare gli introiti tv seguendo una strada alternativa a quella attuata finora. “Poi si può non essere d’accordo sul metodo e su come procedere ma gli interessi sono omogenei e convergenti – ha proseguito Galliani – Da oggi si iniziare a fare in modo che ci sia un percroso regolare pr la vendita dei prossimi diritti tv come è stato regolarissimo in passato, perché da chi è advisor a chi ha vinto le gare lo ha fatto in maniera regolare”, ha concluso l’amministratore delegato rossonero.

GHIRARDI (PARMA) – Quella dei diritti televisivi “è una problematica importante, un aspetto vitale per il calcio italiano”. Lo ha detto il presidente del Parma Tommaso Ghirardi al suo arrivo in Lega Calcio per partecipare all’assemblea dei presidenti della serie A. Al centro della riunione, tra gli altri punti in agenda, le contestazioni mosse da sette squadre, tra cui Juventus, Inter e Roma, sull’attuale gestione dei diritti televisivi. “Spero che questo argomento si affronti con la consapevolezza che stiamo parlando del 60-70% delle risorse del calcio italiano – ha aggiunto – è un argomento importante per tutti, perché credo che dovremmo essere tutti pro qualcosa di positivo”. Nessun indizio, da parte di Ghirardi, su quale potrebbe essere la soluzione della querelle tra la vendita diretta e un cambio di advisor. “Adesso noi abbiamo un contratto con degli advisor che è in essere – ha spiegato Ghirardi – valuteremo con attenzione quelle che saranno le proposte e vedremo anche quello che propone la Lega. Cominciamo un confronto importante con un anno di anticipo – ha concluso – credo che ci siano i tempi giusti”.

MARINO (ATALANTA) – “L’advisor per la vendita dei diritti Tv serve ed è giusto che sia chi garantisce il miglior servizio”. Lo dice il direttore generale dell’Atalanta, Pierpaolo Marino, entrando all’assemblea di Lega Serie A a Milano. “Come usciremo dalla riunione? Non ho la sfera di cristallo – aggiunge – c’è democrazia, vincerà chi avrà i numeri”.

DE LAURENTIIS (NAPOLI) – “Sono per licenziare i diritti Tv. Io ho sempre prodotto ed autodistribuito i miei prodotti ed ho sempre mal digerito l’idea che questa Lega non lo facesse”. Lo dice il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, entrando in Lega Calcio per l’assemblea di Serie A a Milano. “La colpa è della legge Melandri che è un aborto – aggiunge – ci pone in uno stato di inferiorità nel mondo del calcio. Sul piano dell’internazionalizzazione è come se la signora Melandri ci avesse levato una gamba, ci ha azzoppato”. “Il problema – aggiunge – è che in Italia fatta una legge non si discute più ed il governo se ne lava le mani, invece bisognerebbe fare un passo indietro e dire: abbiamo fatto una stupidata”.

E’ in corso a Milano l’assemblea di Lega di Serie A programmata per discutere sui diritti televisivi per il triennio dal 2015 al 2018. Ad oggi l’advisor che si occupa della commercializzazione dei diritti tv in Italia è ‘Infront’. A riguardo la Lega ha un minimo garantito di 900 milioni annui mentre la società, il cui presidente a livello mondiale è Philippe Blatter, figlio di Joseph numero uno della Fifa, ed in Italia è Marco Bogarelli, uomo molto vicino al Milan ed al suo amministratore delegato Adriano Galliani, riceve una commissione di 35 milioni di euro. Una situazione che sette società (Juventus-Inter-Fiorentina-Roma-Sampdoria-Sassuolo-Verona, ndr) hanno chiesto sia monitorata. Al termine di agosto infatti le ‘Sette Sorelle’ hanno inviato una lettera al presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, dove spiegavano che: “Sul mercato vi sono operatori che ritengono la Serie A un prodotto non sufficientemente sviluppato e disposti a garantire ricavi attuali a fronte di una fee più competitiva e vantaggiosa per la Lega rispetto a quella attuale”. Un assist che ha smosso le acque. La Img, principale rivale di ‘Infront’ infatti ha manifestato interesse ai criteri necessari per la candidatura aprendo di fatto un nuovo fronte. Le società ‘dissidenti’, un cartello formatosi dopo la rielezione del presidente Beretta a gennaio, chiedono anche di valutare l’opzione relativa alla creazione di un canale Serie A da parte della Lega stessa, ipotesi che secondo loro fino ad ora è stata trattata con superfcialità, mentre si arriva addirittura a domandarsi della effettiva necessità di un advisor visto che, al momento, gli unici due ‘big’ interessati ai diritti sono Sky e Mediaset, anche se per il prossimo triennio potrebbe decidere di entrare nel mercato nostrano la tv araba Al Jazeera.

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