Roma, 12 set. (LaPresse) – Dopo le schermaglie iniziali domani nell’assemblea di Lega A programmata a Milano la questione relativa ai diritti Tv (triennio 2015-2018) verrà finalmente affrontata e le schermaglie ed i colpi di scena non mancheranno. La posta in gioco è alta e le cifre sono da capogiro. Ad oggi l’advisor che si occupa della commercializzazione dei diritti tv in Italia è ‘Infront’. A riguardo la Lega ha un minimo garantito di 900 milioni annui mentre la società, il cui presidente a livello mondiale è Philippe Blatter, figlio di Joseph numero uno della Fifa, ed in Italia è Marco Bogarelli, uomo molto vicino al Milan ed al suo amministratore delegato Adriano Galliani, riceve una commissione di 35 milioni di euro.
Una situazione che sette società (Juventus-Inter-Fiorentina-Roma-Sampdoria-Sassuolo-Verona, ndr) hanno chiesto sia monitorata. Al termine di agosto infatti le ‘Sette Sorelle’ hanno inviato una lettera al presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, dove spiegavano che: “Sul mercato vi sono operatori che ritengono la Serie A un prodotto non sufficientemente sviluppato e disposti a garantire ricavi attuali a fronte di una fee più competitiva e vantaggiosa per la Lega rispetto a quella attuale”. Un assist che ha smosso le acque.
La Img, principale rivale di ‘Infront’ infatti ha manifestato interesse ai criteri necessari per la candidatura aprendo di fatto un nuovo fronte.
Le società ‘dissidenti’, un cartello formatosi dopo la rielezione del presidente Beretta a gennaio, chiedono anche di valutare l’opzione relativa alla creazione di un canale Serie A da parte della Lega stessa, ipotesi che secondo loro fino ad ora è stata trattata con superfcialità, mentre si arriva addirittura a domandarsi della effettiva necessità di un advisor visto che, al momento, gli unici due ‘big’ interessati ai diritti sono Sky e Mediaset, anche se per il prossimo triennio potrebbe decidere di entrare nel mercato nostrano la tv araba Al Jazeera. Sul piatto ci sarà pure la questione, ancora più intricata, relativa alla vendita dei diritti tv all’estero. Il pacchetto in vigore ad oggi è nelle mani della ‘MP&Silva’ del milanese Riccardo Silva, ex manager di Milan Channel. In questo caso le polemiche nascono dal fatto che la società si è aggiudicata sia il biennio 2010-2012 (91 milioni annui) che quello 2012-2015 (attorno ai 120 milioni di euro). Nel bilancio societario 2011-2012 però il ricavato dalla vendita dei diritti all’estero sarebbe di 213 milioni con un profitto di ben 122 rispetto a quanto pagato alla Lega.
I club firmatari della missiva in questo caso accusano la Lega di aver fortemente sottostimato il proprio prodotto mentre la Mp&Silva, dal canto suo, ha precisato che la cifra di 213 milioni comprende anche la cessione dei diritti Tv per altri eventi sportivi internazionali e che le cifre incassate dalla vendite dei diritti Tv del campionato italiano all’estero sarebbero molto minori smorzando il tutto come un semplice errore contabile. Gli interessi in gioco sono numerosi, in ballo infatti c’è un torta milionaria e, giustamente, le ‘Sette Sorelle’ voglioni vederci chiaro consapevoli che a dover essere tutelati sono i diritti di tutti. Domani dope le schermaglie pre-gara i contendenti dovranno necessariamente scendere in campo e le formazioni verranno necessariamente svelate con la consapevolezza che si tratterà solamente del primo tempo di una gara che si annuncia lunga e ricca di colpi di scena.
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