Roma, 15 mag. (LaPresse) – “Mi piace essere chiamata Ministra perché a partire dal linguaggio voglio ricordare in tutte le cose il valore delle donne. Mi piacerebbe anche che la parola sport sia con la ‘S’ maiuscola perché è stile di vita, cultura. Lo sport è il parametro di civiltà dei popoli”. Così il ministro dello Sport delle Pari Oppotunità e delle Politiche Giovanili, Josefa Idem, ha aperto il suo intervento al 226esimo Consiglio Nazionale del Coni di cui fino a pochi giorni fa era membro in qualità di consigliere: “Non mi scorderò mai del tema dello sport. Questo è il mio mondo e lo sarà per sempre – aggiunge – Mi piacerebbe che la parola sport sia inserita nella costituzione italiana”. Parole che hanno fatto scattare l’applauso convinto del Consiglio.
“Sono tante le cose che vorrei fare ma ci sono delle priorità – spiega – quella fondamentale è che i nostri figli abbiano diritto di fare attività motoria in luoghi sicuri. L’attività sportiva non deve essere un lusso”. “Dobbiamo garantire ai nostri bambini una vera cultura sportiva – prosegue la Idem – e per farlo dobbiamo partire dalle scuole primarie perché quello è il luogo deputato. Sono convinta che il Coni sarà al mio fianco e che anche con la ministra Carrozza (Istruzione, ndr) lavoreremo insieme”. La Idem precisa anche che “non esistono atleti abili e diversamente abili ma solo atleti. Lo sport è un bene della collettività”. “Come donna e come atleta so quanto lavoro ha già fatto il Coni per le pari opportunità e quanto ne deve ancora fare – conclude – dobbiamo fare squadra”.
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