Torino, 27 feb. (LaPresse) – “Non sarà un match point. Match point significa ‘punto decisivo’ e invece mancheranno ancora 11 gare e sarà comunque tutto da giocare. Il Napoli ha grandi giocatori, tra cui due fuoriclasse, e un ottimo allenatore. Può vincere lo scudetto come noi e questa partita sarà importante, ma ne arriveranno altre”. Così Pavl Nedved ai microfoni di Sky Sport a due giorni dal big match del San Paolo tra Napoli e Juventus.
Il ricordo delle gare giocate al San Paolo è ancora vivo: “La pressione dello stadio si sentiva. Un ambiente del genere è il massimo per un giocatore ed è bello vederlo dal vivo. Sono sempre state belle partite e mi è sempre piaciuto viverla, da calciatore e ora da dirigente. Juve e Napoli nel 2006/07 giocavano in serie B e ora si giocano lo scudetto: significa che entrambe le società hanno lavorato benissimo”.
E benissimo continua a lavorare Antonio Conte, “un vero fuoriclasse”, secondo Nedved. “Il suo modo di pensare il calcio mi piace molto. Riesce a trasmettere umiltà e questo permette di raggiungere i risultati. Un paragone con Lippi e Capello? Anche se per ragioni di età non ha potuto vincere ancora quanto loro, li raggiungerà, perché è tra i più bravi in assoluto. Per essere un grande allenatore devi devi riuscire a dare alla squadra le tue idee e il tuo carattere. Lui lo sta facendo e quando vado allo stadio e vedo giocare la Juve mi diverto. Ha carattere, schiaccia gli avversari, cerca sempre il gol”.
Insomma, è una Juve senza limiti: “Una grande squadra non deve averne – continua Nedved – ma deve anzi cercare di raggiungere ogni obiettivo. L’unico limite può essere la poca esperienza in Champions. Molti non l’avevano mai giocata prima, ma si stanno facendo le ossa e stanno crescendo bene, facendosi valere anche in Europa. Vincere lo scudetto e arrivare in fondo in Champions? Ce l’abbiamo fatta nel 2003 e si torna indietro di parecchi anni, ne sono già passati dieci… Si dev’essere concentrati su tutti i fronti e non è semplice, ma sono contento della strada intrapresa da questa squadra”.
Nedved è profondamente orgoglioso dei bianconeri e quando gli viene chiesto di possibili nuovi arrivi in avanti, ribatte deciso: “I nostri attaccanti sono molto validi. Sento sempre parlare di top player, ma i nostri ragazzi hanno sempre risposto bene ed è molto difficile trovare in giro punte più forti delle nostre”. Quanto al centrocampo poi, quello della Juve ha pochi rivali e un giocatore come Nedved avrebbe fatto sfracelli nel modulo di Conte.
L’ex fuoriclasse bianconero però ha appeso da tempo le scarpette al chiodo e ora ha un ruolo diverso e altrettanto importante nella Juve: “Non mi piace tornare indietro. Ho smesso di giocare da quattro anni e devo pensare da dirigente, non da calciatore. Il mio è stato un percorso naturale, ma è tutto diverso e non si può pensare di diventare dirigente da un giorno all’altro. Ci sono tante cose da imparare e lo sto facendo, sono appena all’inizio. Ora voglio solo godermi questa squadra e i nostri centrocampisti, che sono tra i più forti d’Europa”.
Una grande squadra ha bisogno di leader. La Juve ne ha tanti, in ogni ruolo. E ha in Gigi Buffon uno straordinario punto di riferimento: “E’ sempre stato leader. Nei momenti difficili ha sempre parlato al gruppo e oggi, essendo uno dei più esperti, i più giovani trovano un appoggio importante. Gigi è incredibile, perché ha iniziato da giovanissimo e riesce ancora oggi a trovare motivazioni. Questo significa che è un grandissimo non solo a livello sportivo, ma anche mentale, sta facendo una grande stagione. Se riuscissimo a vincere la Champions sarebbe una gioia immensa per me e un giusto premio per un giocatore che ha fatto tantissimo per la squadra e per il calcio. Se lo meriterebbe, lui come i suoi compagni. Sono ragazzi straordinari che però dovranno fare ancora tanta strada per arrivarci”, conclude l’ex Furia Ceca.
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