Torino, 5 feb. (LaPresse) – “Prima di tutto voglio dire che io non sono un evasore. Non lo sono stato mai, perchè io ho soltanto giocato a calcio”. Così Diego Armando Maradona in un accorato sfogo ai microfoni di Sky Tg24 torna a parlare della sua vicenda che lo vede opposto al fisco italiano. Secondo l’Agenzia delle Entrate ci sono delle sentenze per cui il campione argentino dovrebbe circa 40 milioni di euro composti da interessi di mora maturati dalla stagione 85/86 quando giocava con il Napoli.
L’ex Pibe de Oro si difende dicendo che lui è innocente, che non ha mai firmato niente, perchè del pagemento delle imposte si occupavano la società e i suoi manager. “Quelli che oggi stanno chiedendo erano quelli che firmavano. Il padre di Gallo, il figlio di Gallo, Ferlaino e Coppola che era il mio rappresentante. Tutti loro oggi possono andare a Napoli con tranquillità. Io non posso e questo non è giusto”, sostiene Maradona.
Per l’ex campione argentino, protagonista dei due scudetti vinti dal Napoli, sostiene che “c’è una sentenza contro di me che mi accusa di cose che non ho mai firmato, per quello che dico a questa gente che mi devono dimostrare con le prove (le loro accuse, ndr). Io non ho firmato niente. La gente che dice di avere le prove – rilancia Maradona – che le dimostri a tutta Italia e a tutto il Mondo. Io non ho paura di venire in Italia. Io sto lavorando qui a Dubai perchè non ho potuto lavorare nella mia terra, in Argentina, dopo il Mondiale. Solo per questo. Devono dimostrare il perchè di queste accuse”.
L’avvocato di Maradona, Angelo Pisani, ritiene che quelli nei confronti dell’ex calciatore sudamericano siano accertamenti fatti in maniera errata. “Il mio avvocato sostiene che non hanno prove per perseguirmi o perseguitarmi. Io chiedo a tutti i politici italiani – conclude Maradona – che guardino bene chi c’è dietro questo. Perchè io vorrei tornare in Italia come un signore che non ha rubato niente a nessuno”.
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