Roma, 8 gen. (LaPresse) – Aumentare il numero e la durata dei Daspo, ma anche la sospensione delle partite, se ritenuto necessario da parte dei responsabili dell’ordine pubblico. Questa la linea portata avanti dal presidente della Figc, Giancarlo Abete, nel corso del vertice che si è tenuto al Viminale con il capo della polizia, Antonio Manganelli, in riferimento all’episodio dei cori razzisti durante l’amichevole Pro Patria-Milan nei confronti del giocatore rossonero Kevin Prince Boateng.
La linea della Figc è quella che lo spettacolo non deve andare avanti per forza. Abete ha spiegato che c’è “il forte auspicio che l’attività di allontanamento dallo stadio” dei razzisti “si rafforzi con un aumento dei Daspo e con una capacità di espellere dagli stadi coloro i quali non hanno il titolo a stare all’interno di un impianto sportivo”. Sulla sospensione delle partite, il numero uno della Federcalcio ha detto: “Se c’è necessità di sospendere, temporaneamente o definitivamente, le partite, che si faccia tranquillamente pur di contrastare il più possibile questo fenomeno laddove venga valutato da parte del responsabile dell’ordine pubblico come meritevole di una forte sanzione”.
Niente preoccupazioni su un eventuale stravolgimento del calendario per Abete: “Non dobbiamo avere alcuna preoccupazione o difficoltà legate ai recuperi. Il problema è allontare dagli stadi tutti quelli che non hanno titolo a starci perchè inquinano la convivenza civile da parte degli spettatori”. Il presidente della Federcalcio ha sottolineato che “le sospensioni” delle partite “sono già previste sia dalla circolare ministeriale del 2005 sugli striscioni razzisti, che da quella del 2009 sui cori razzisti”.
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