Torino, 24 dic. (LaPresse) – Il top player “arriverà senz’altro. Ma non è un giorno che arriva dall’oggi al domani per magia. Ci vuole la giusta gradualità. Questa è una società il cui fatturato è oggi di 215 milioni di euro e l’anno prossimo faremo il nuovo record. Ma occorre raggiungere un fatturato stabile di almeno 300-350 milioni di euro per mettersi al passo”. Così il presidente della Juventus Andrea Agnelli, in un’intervista pubblicata questa mattina dalla Gazzetta dello Sport. “Occorre aumentare la capacità di fuoco della società, ma – aggiunge Agnelli – tutti quanti dobbiamo capire che non sempre il grande investimento è quello che fa fare il salto. I migliori affari dell’attuale Juve sono stati Barzagli, Pirlo e Pogba, che sono costati in tutto 300mila euro”.

In merito al sogno Drogba, il presidente bianconero frena: “Preferisco parlare degli uomini che abbiamo. La Juve ha il migliore attacco e la migliore difesa. E uno staff che se ci saranno da cogliere delle opportunità, non se le farà sfuggire. Gennaio è inflazionato da opportunità solo relative. Le spese importanti si fanno d’estate. Valuteremo il da farsi”.

Nella lunga intervista, Agnelli parla anche del rinnovamento ancora difficile del calcio italiano e della sua incisività sul cambiamento nell’universo bianconero. “Quando sono arrivato alla Juve, due anni e mezzo fa – spiega – ho trovato una società sostanzialmente apatica, che accettava i risultati che arrivavano e, stadio a parte, non pensava al rinnovamento. Già si diceva che sarebbe stato necessario ‘cambiare il mondo’, sì, ma prima dovevamo cambiare noi. È da lì che siamo partiti e per ritenerci ‘arrivati’ abbiamo ancora da realizzare due cose: la cittadella Juve di Continassa” e “l’allineamento del valore della maglia ai livelli dei competitor europei”. “Finito il percorso interno alla Juve – aggiunge Agnelli – dobbiamo pensare alla crescita del calcio in Italia. E lì bisogna intervenire su tutto”, dalla Lega, agli stadi, dalla sicurezza ai marchi e ai diritti televisivi.

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