Milano, 15 nov. (LaPresse) – “Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante ‘Cassanate’ nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo. Lui che, lo ripeto, è stato squalificato per omessa denuncia”. Parole di Antonio Cassano in un’intervista esclusiva a Sport Mediaset in merito ad alcune dichiarazione rilasciate dal tecnico della Juventus, Antonio Conte e riferite, pur senza citarlo, all’attaccante barese.
“La frase dei soldatini? Volevo semplicemente dire che sono troppo professionali e professionisti – ha spiegato – Io non lo sono mai stato. Non era mia intenzione offenderli, se se la sono presa… Amen”. Diverso invece il tono usato con Leonardo Bonucci, che aveva twittato la frase ‘professionisti e non soldatini’: “Conosco bene Leo, è un bravo ragazzo – ha spiegato – È attaccatissimo alla nazionale. Ha detto la verità, io ho sempre fatto fatica a correre. Non mi sono offeso. Accetto la battuta perché rimane in ambito calcistico”. “Io non ho problemi con la Juventus, come non ne ho con il Milan, il Genoa e alcuna squadra: sto bene all’Inter – ha aggiunto – I bianconeri sono favoriti, perché hanno vinto l’anno scorso e sono più affiatati, ma noi siamo lì dietro”.
Cassano ha parlato poi di Mario Balotelli: “Lui all’Inter? Ce ne sono tanti forti in nerazzurro. Rimaniamo con questi”, ha spiegato. Fra i ‘tanti’ citati da Cassano c’è anche Wesley Sneijder: “Wes per me è il giocatore che ci serve per fare la differenza – ha aggiunto – Lo voglio in squadra tutta la vita. Tatticamente sarà un problema per Stramaccioni. Io, però, voglio giocare per Sneijder”.
Infine una battuta su Cesare Prandelli: “Se l’ho sentito? No, forse perché ho cambiato numero. Comunque tifo Italia e il mio sogno è partecipare a un Mondiale, cosa che non ho mai fatto”.
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