Roma, 3 nov. (LaPresse) – In classifica “siamo settimi, abbiamo sotto di noi dodici squadre e allora dodici allenatori dovrebbero essere esonerati. Io non la penso così”. Così in conferenza stampa, alla vigilia del posticipo con il Palermo, l’allenatore della Roma, Zdenek Zeman, risponde a chi gli chiede se si senta in discussione e fortunato ad essere stato confermato sulla panchina giallorossa. “Poi – aggiunge il boemo – nel calcio può succedere di tutto. Se la società è scontenta, può cambiare. Io sono convinto di quello che faccio e che la squadra abbia dei valori che usciranno fuori”.
“Con la dirigenza vado d’accordo ed abbiamo gli stessi obiettivi”. Zeman manifesta serenità nonostante i risultati non all’altezza delle aspettative. “Se non ci sono i risultati è normale che l’ambiente non sia contento, ma i giornalisti valutano da un punto di vista, io da un altro”, spiega il boemo, che chiarisce poi sulle condizioni di De Rossi: “Ha una distorsione alla caviglia, ma si è messo a disposizione. Viene con noi in ritiro, domani valuteremo”. Il tecnico giallorosso torna a parlare del ristretto utilizzo di Destro, punta di diamante del mercato estivo: “Ho una rosa di calciatori e devo scegliere. Se ci sono molti giocatori bravi e vanno in panchina, è positivo per la società. Io – rassicura – su Destro punto, l’ho voluto, è un giocatore che serve alla Roma”.
“Le cose positive della squadra? Noi cerchiamo sempre di fare il possibile e giocare”, sottolinea Zeman che aggiunge: “Se poi si trova un avversario superiore, ci si leva il cappello. Spero – continua – che la squadra giochi bene ed ottenga il risultato. Abbiamo perso male solo a Torino, per il resto delle partite la Roma è sempre stata superiore all’avversario. Ma abbiamo commesso degli errori che abbiamo pagato”. “La squadra è nuova, con giovani promettenti. Ha fatto bene sul piano del gioco e può fare meglio”, continua Zeman che poi puntualizza: “Non abbiamo perso le partite solo perché abbiamo attaccato”. In merito alle parole di stima espresse nei suoi confronti da Totti: “Non ne ho bisogno, so quello che faccio ma sono contento che la pensi come me. Che ci voglia più disciplina tattica lo dico io e lo dice lui”. “Se ho le idee chiare su come uscire da questo momento? Io devo continuare a lavorare. Perché devo cambiare se le cose, in parte, mi danno soddisfazione?”, si chiede il boemo. Secondo Zeman, la Roma non è attesa da una settimana cruciale: “Non sento maggior pressione, ma una pressione normale. Sono il tecnico di una squadra che finora non ha fatto quello che ci si aspettava, ma sono convinto che darà delle soddisfazioni. Il risultato di una partita o di un’altra non dovrebbe cambiare nulla. Il derby? E’ una partita di calcio, non una guerra”.
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