Milano, 17 ago. (LaPresse) – Raggiungere il punto di break-even nel corso della stagione sportiva 2012/2013. E’ il progetto di Bruno Bogarelli, direttore di Sportitalia e presidente di Interactive Group, società editrice dell’emittente. L’azienda, lanciata nel 2004 dall’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar insieme a Bogarelli, ha attraversato anni difficili. E ora è alla ricerca di investitori con risorse fresche, per raggiungere il tanto sospirato break-even. La conferma arriva dallo stesso Bogarelli: “Sicuramente – dice – ci sarà qualcuno interessato” anche se “per ora – spiega – non abbiamo ricevuto nessuna concreta manifestazione di interesse”.
Corre voce di un interessamento di Al Jazeera. Lui smentisce. L’emitente del Qatar ha in affitto uno spazio presso una delle struttura milanesi di Interactive Group che, oltre essere la società editrice di Sportitalia, è attiva anche nella fornitura di servizi alle televisioni, con tre centri a Milano e uno a Roma. Ma il rapporto con la tv araba, assicura, si ferma lì. E poi, sottolinea, non c’è fretta, lasciando intendere di avere qualcosa in mente ma “niente prima dell’autunno”.
“Grazie a Dio – spiega – i nostri canali vanno molto bene. Abbiamo cambiato società di distribuzione l’anno scorso, passando a Telecom e adesso facciamo molto bene”. A contribuire al successo anche l’acquisizione dei diritti per la trasmissione in Italia del massimo campionato calcistico francese, la Ligue 1, che Sportitalia potrà mandare in onda anche per le prossime due stagioni. Un campionato del quale a ottenere i diritti tv internazionali è stata invece proprio Al Jazeera.
A intervenire con risorse fresche in Sportitalia, secondo fonti vicine al dossier, potrebbe essere Marco Bogarelli, il fratello di Bruno. Si tratta del presidente di Infront Italia, advisor della Lega Calcio, che gestisce diritti tv per oltre un miliardo di euro e che attualmente ha alcuni uffici in affitto da Interactive Group. “No, Infront fa un altro mestiere”, smentisce il direttore di Sportitalia. In effetti, se l’ipotesi si concretizzasse diventerebbe ancora più evidente il conflitto di interesse: oggi i due fratelli curano uno gli interessi della Lega Calcio nella distribuzione delle immagini delle partite, l’altro gli interessi di una delle televisioni che quelle immagini deve comprare. Se il Bogarelli di Infront entrasse in Sportitalia il cortocircuito sarebbe totale.
C’è da dire che, finora, Sportitalia ha acquistato ben poco dalla Lega Calcio: i diritti sul campionato Primavera e poco altro. Ma un canale in crescita, con risorse fresche, potrebbe puntare più in alto. E finirebbe che a scendere in campo e competere ci sarebbe anche l’arbitro della gara. D’altra parte Infront non è proprio immune ai conflitti di interesse. A capo della corporation, che distribuisce per conto della Fifa i diritti tv per i mondiali dal 2002 (e lo farà anche per Brasile 2014) c’è Philippe Blatter. Un cognome che fa rumore. Suo zio è Joseph Blatter, il presidente della Fifa.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata