Roma, 3 ago. (LaPresse) – Si è conclusa all’ex Ostello della gioventù del Foro Italico di Roma la prima giornata d’udienza del filone barese del terzo processo sportivo sul calcioscommesse. La Commissione Disciplinare, chiamata a esaminare 25 posizioni, 19 tesserati e 6 club deferiti dal procuratore federale Stefano Palazzi, ha accolto le istanze d’intervento al processo sportivo sul calcioscommesse presentate da Cesena, Gubbio, Nocerina e Vicenza, club che sono parti terze “con potenziali diritti indiretti per ragioni di classifica”. Partita con nell’aria le polemiche generate dalla conclusione della fase dibattimentale del processo di ieri, che ha visto il procuratore chiedere 15 mesi di squalifica per Antonio Conte, chiamato a rispondere dell’omessa denuncia per la presunta combine di due partite del Siena da lui allenato nella stagione 2010-2011, la giornata ha visto Palazzi colpire con mano durissima il difensore della Juventus Leonardo Bonucci. Il procuratore federale ha chiesto per l’illecito contestato al difensore quando militava nel Bari, una pena di 3 anni e sei mesi di squalifica, considerando il reato aggravato. Una richiesta rilevante, che rischia di alimentare la frattura tra il club bianconero e la Figc dopo il caso Conte (patteggiamento respinto e richiesta di 15 mesi di stop) visto che la Disciplinare sarà chiamata ad esprimersi anche sull’anno di squalifica chiesto da Palazzi per l’omissione di denuncia di Simone Pepe, altro giocatore bianconero, in forza all’Udinese all’epoca dei fatti. Il collaboratore tecnico di Antonio Conte, Cristian Stellini, ha invece patteggiato una pena di sei mesi, in continuazione ai due anni di squalifica patteggiati per gli illeciti relativi alle gare del Siena.
Ma la Juve, seppur indirettamente, non è stato l’unico club che ha incassato i duri colpi della procura federale. La ‘furia’ di Palazzi si è abbattuta anche sul Lecce: per il club salentino, il procuratore federale ha chiesto la “retrocessione immediata” dalla serie B alla Lega Pro, con l’aggiunta di una penalizzazione di 6 punti in ragione delle gravi aggravanti. Per l’ex presidente dei salentini, Pierandrea Semeraro 5 anni di squalifica e la preclusione da ambiti federali, ovvero la radiazione. Due punti di penalità e 50 mila euro di ammenda sono state le richieste per il Bologna, in ragione dell’illecito di Daniele Portanova e l’omessa denuncia di Marco Di Vaio. Per il difensore felsineo la procura ha chiesto 3 anni di squalifica, mentre per la punta emigrata in Canada 1 anno di stop. Pesanti le richieste di Palazzi per tutti coloro che non hanno patteggiato: 3 anni e 6 mesi di squalifica per illecito sportivo aggravato per i giocatori del Torino Giuseppe Vives e Salvatore Masiello, rispettivamente al Lecce e al Bari nel periodo in cui avrebbero commesso l’illecito contestato; 4 anni di squalifica per due illeciti sportivi aggravati per Nicola Belmonte (Siena, ex Bari); 3 anni e 6 mesi per due omesse denunce e un illecito per Simone Bentivoglio (Chievo, ex Bari); 3 anni per Stefano Guberti (Roma, ex Sampdoria); 3 anni per illecito per Daniele Padelli (Sampdoria, ex Bari) e 9 mesi in continuazione con la pena erogata nel processo dello scorso anno (5 anni più preclusione) per l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista.
Nel corso della giornata la Commissione Disciplinare ha accolto tutti i 14 patteggiamenti formulati finora. La commissione presieduta da Sergio Artico, dopo le richieste proposte dal procuratore federale Palazzi, ha inflitto 5 punti di penalizzazione al Bari con un’ammenda di 80mila euro, un punto di penalizzazione alla Sampdoria con 30mila euro di ammenda e una multa di 80mila euro al Siena “in continuazione” con i 6 punti di penalità patteggiati al processo di ieri, tutte da scontarsi nella stagione sportiva 2012-2013. La Disciplinare ha accolti anche tutti gli altri patteggiamenti, a partire dal ‘pentito’ del filone barese, Andre Masiello: il difensore tesserato per l’Atalanta ha incassato due anni e due mesi di squalifica più 30 mila euro d’ammenda; due anni di squalifica e 10 mila euro d’ammenda per l’ex giocatore Alessandro Parisi; 1 anno e 8 mesi di squalifica più 20 mila euro d’ammenda per il calciatore del Cesena Marco Rossi; 4 mesi di squalifica per l’allenatore Bortolo Mutti; 4 mesi di inibizione per il direttore sportivo del Bari Guido Angelozzi; 3 mesi e 10 giorni per il calciatore del Pisa Marco Esposito, 2 mesi in continuazione per l’ex calciatore Filippo Carobbio (già squalificato per 24 mesi), 1 mese in continuazione per Carlo Gervasoni (già squalificato per 23 mesi). In chiusura d’udienza sono state accolte anche le proposte di patteggiamento del Portogruaro e di Sanfelice: il club militante in Lega Pro e deferito per la presunta violazione dell’articolo 1 del Codice di giustizia sportiva (Doveri di lealtà, probità e correttezza) da parte del tesserato Marco Esposito in relazione alla partita Cesena-Bari dell’aprile 2011, pagherà un’ammenda di 5 mila euro, mentre il team manager del Bologna Marcello Sanfelice, rinviato a giudizio per l’omessa denuncia della presunta combine della partita Bologna-Bari del maggio 2011, sconterà 4 mesi di squalifica. Restano aperte ancora 12 posizioni e nell’aria sembra esserci l’ipotesi di qualche altro patteggiamento. C’è tempo per proporlo sino a quando Artico non dichiarerà chiuso il dibattimento, intanto domani alle 9.30 riprenderà il procedimento e sarà la giornata delle arringhe difensive dei legali di Leonardo Bonucci e Simone Pepe e di quelli del Lecce.
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