Austin (Texas, Usa), 13 giu. (LaPresse/AP) – L’agenzia antidoping degli Stati Uniti ha messo sotto accusa per l’uso di sostanze dopanti il sette volte vincitore del Tour de France Lance Armstrong.

L’ex ciclista americano, ritiratosi lo scorso anno, potrebbe subire una squalifica a vita se dovesse essere provato l’ utilizzo di sostanze dopanti. Le accuse della Usada arrivano a pochi mesi dalla chiusura da parte dei magistrati federali di due anni di indagini penali ai danni dello stesso Armstrong.

L’ex vincitore del Tour ha più volte rimostrato la sua innocenza: “Non ho mai fatto uso di sostanze dopanti, a differenza di molti dei miei accusatori. Ho gareggiato per 25 anni senza alcun picco in termini di prestazioni, ho passato più di 500 test antidoping e non ne ho mai mancato uno”.

“Mi è stato notificato dalla Usada, un’organizzazione in gran parte finanziata dai dollari dei contribuenti, ma governata solo da regole auto-scritte, intende ancora una volta ripescare accuse screditanti risalenti a più di 16 anni fa per impedirmi di competere come triatleta e cercare di farmi perdere i sette Tour de France vinti in carriera”, si legge in una nota di Armstrong.

“Queste sono le stesse accuse fatte dagli stessi testimoni che il Dipartimento di Giustizia ha scelto di archiviare dopo due anni di indagine. Queste accuse sono infondate, motivate dall’invidia e avanzate attraverso testimonianze comprate e pagate in cambio della promessa di anonimato e di immunità. Anche se l’Usada – prosegue Armstrong – sostiene che queste accuse arrivano da più di 16 anni, io sono l’unico atleta che ha scelto di perseguire. La malizia dell’agenzia, i suoi metodi, le sue pratiche e la decisione di punire prima e giudicare poi sono in contrasto con i nostri ideali di correttezza e fair play”.

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