Torino (Italia), 11 mag. (LaPresse) – “La terza stella? Le stelle hanno un valore simbolico, l’importante è entrare nella storia con le vittorie. Questo è il mio primo Scudetto da allenatore. Per mentalità, non guardo mai indietro né per pensare alle cose belle, né per pensare a quelle brutte. Penso sempre al presente e a quello che verrà”. Lo ha detto l’allenatore della Juventus Antonio Conte in una intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport.

Poi il tecnico juventino torna sulle polemiche di questa stagione, a partire dallo sfogo di Parma. “Non rinnego nulla. Quelle mie dichiarazioni furono enfatizzate perché, se rivediamo la stagione, tutte le società si sono lamentate, assolutamente tutte. Noi ci siamo permessi di chiedere equità di trattamento, non abbiamo detto: ‘L’arbitro ha sbagliato’. In quel momento sentivo il dovere si dirlo. Invece ci hanno ammazzato perché sembrava che noi, comunque, non dovessimo parlare. No, parlano tutti e quindi parla anche la Juventus. Non perché non credessimo nel sistema, ma perché i numeri e i dati di fatto ci hanno portato a quelle riflessioni. Ci fu un accanimento incredibile come a dire: ‘Parlate proprio voi che non dovete parlare’. No, io parlo perché se vedo qualcosa di sbagliato che va contro la mia squadra, parlo e parlerò”.

Poi il tormentone Muntari. “Direi che ha parlato il campo: 8 vittorie nelle ultime 9 partite a dimostrazione che non ci ha innervosito. Io ho sempre detto che il campionato l’avrebbe vinto la squadra migliore, la squadra che, nell’arco della stagione, fosse stata più costante, avesse giocato meglio, avesse avuto una migliore organizzazione. E io penso che tutto questo la Juventus l’abbia dimostrato e sia stata superiore al Milan”.

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