Milano, 15 feb. (LaPresse) – Una serata più magica il Milan non poteva proprio immaginarsela. Nell’andata degli ottavi di Champions League i rossoneri annichiliscono l’Arsenal 4-0 mettendo una pesantissima ipoteca sul passaggio del turno. Un successo, quello contro gli ‘enfants terribles’ di Arsene Wenger, mai in discussione e che restituisce il Milan alla dimensione europea che da sempre è nel suo Dna. Con il trionfo di San Siro, inoltre, Massimiliano Allegri ‘vendica’ con gli interessi la striscia negativa delle ultime tre edizioni di Champions, che ha visto i rossoneri sempre fuori agli ottavi per mano formazioni inglesi. Ma sono tante le note positive che il mister toscano riceve dal Festival di San Siro: la forma ritrovata di Boateng, sempre più uomo-gol e collante ideale tra centrocampo e attacco; la vena ritrovata di Robinho, fin qui criticato per un rendimento sottoporta poco brillante; e naturalmente, un Ibrahimovic finalmente ‘attivo’ in una serata europea. Per Arsene Wenger, una sconfitta forse troppo pesante ma che rispecchia l’andamento altalenante dei Gunners in campionato.

Il Milan mette in archivio la pratica già dopo il primo tempo. E’ una grande rete di Boateng al 15′ a sbloccare il risultato in favore dei rossoneri. Innescato da Nocerino, il ghanese batte Szczesny con un gran destro sotto la traversa. Al 37′ il raddoppio a firma di Robinho: il brasiliano, vivace come poche altre volte a San Siro, devia in corsa di testa un traversone a mezza altezza di Ibrahimovic dal fondo facendo esplodere il boato dei 65mila sugli spalti. Rossoneri mai in difficoltà e sempre attenti a contenere la velocità di Walcott e Arteta e a sfruttare il contropiede. Mai davvero pericolosi i Gunners, che si limitano ad una conclusione di Rosicky e ad un colpo di testa di Koscielny bloccato agevolmente da Abbiati. Van Persie e Walcott escono ben presto dalla partita. Gli schemi in velocità cari ai londinesi li mette in mostra un Milan sicuramente più in palla degli avversari, grazie ad un Boateng ispirato come spesso gli capita al rientro da un infortunio e ad un Ibrahimovic che impegna a sportellate la coppia centrale Vermaelen-Koscielny. Poco prima dell’intervallo, ancora Milan vicino al vantaggio con Boateng: il ghanese raccoglie un lancio di Ibrahimovic ma il suo destro esce di un soffio.

La ripresa si apre ancora nel segno del Milan: Ibra serve Robinho, il destro del brasiliano non lascia scampo a Szczesny. Tre a zero e pubblico in delirio. I rossoneri rischiano di dilagare: contropiede fulminante orchestrato da Emanuelson e Robinho, palla a Nocerino che sbaglia tutto. Ma il mediano rossonero, meno lucido sottoporta di altre occasioni, si fa perdonare dominando il duello tra ‘guerrieri’ con Song. L’Arsenal prova qualche timido attacco, ma nemmeno Henry, subentrato alla copia sbiadita di Walcott, può fare il miracolo. Di certo il francese, prossimo a tornate in Major League, immaginava un congedo dal calcio europeo di ben altro livello. Wenger si decide a mettere in campo la stellina Oxlade Chamberlain, dato titolare alla vigilia, solo a metà ripresa. Ma l’unico pericolo che corre Abbiati in 90 minuti è la sventola di Van Persie dai 15 metri su cui il portierone rossonero è reattivo. L’unico a mancare all’appello è Ibrahimovic. Che, puntuale, mette la sua firma trasformando il rigore da lui stesso procurato ad un quarto d’ora dalla fine.

Finisce con San Siro in delirio e l’Arsenal che si rintana nel tunnel degli spogliatoi stordito come un pugile suonato. Le ‘giovani proposte’ tradiscono Wenger contro i ‘veterani’ rossoneri: nella magica notte di Champions, San Siro si dimostra un paese per vecchi. Ad Allegri va benissimo così.

Milan-Arsenal 4-0.

Reti: 15’pt Boateng, 38’pt Robinho, 4’st Robinho, 34’st Ibrahimovic rig.

Milan: Abbiati, Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini, Seedorf (12’pt Emanuelson), Van Bommel, Nocerino, Boateng (23’st Boateng), Ibrahimovic, Robinho (39’st Pato). All. Allegri.

Arsenal: Szczesny, Sagna, Koscielny (44’pt Djorou), Vermaelen, Gibbs (21’st Oxlade Chamberlain), Song, Rosicky, Walcott (1’st Henry), Ramsey, Arteta, Van Persie. All. Wenger.

Arbitro: Kassai (Ungheria).

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