Stettino (Polonia), 10 dic. (LaPresse) – Le bizze di Federica Pellegrini rischiano seriamente di ritorcersi fortemente contro se stessa. La prova è arrivata oggi agli europei in vasca corta di Stettino dove la veneta ha chiuso i 400 stile libero con un deludente quarto posto. Sotto la guida di Alberto Castagnetti, l’unico tecnico con il quale è riuscita ad avere un feeling totale, la Pellegrini era un soldato pronto ad eseguire gli ordini del suo comandante ma dopo la tragica scomparsa del suo mentore la nutotatrice di Spinea ha iniziato a fare le bizze come una diva.
Allenatori ‘mangiati’, da Morini a Lucas fino a Federico Bonifacenti, quello scelto per la preparazione a Londra 2012, al gossip dell’estate con l’addio controverso a Luca Marin e la storia con Filippo Magnini alle polemiche seguenti al suo ‘no grazie’ a riguardo della possibilità di poter avere l’immenso onore di entrare nello Stadio Olimpico di Londra con la bandiera italiana in mano.
Dopo i mondiali di Shanghai, dove si era ben comportata, il nome della veneta è sempre stato accostato a fatti extra sportivi rispetto a prodezze di tipo natatorio. Nel ‘caso Bonifacenti’ la stileliberista ha detto di essere stata mollata da suo tecnico. In realtà Bonifacenti, uomo esperto e per nulla affamato di popolarità, ha preferito tirarsi indietro dopo aver visto la ragazza troppo distratta e non concentrata sugli obiettivi. Vista la gara di oggi la sua è stata una scelta corretta.
Dopo aver fatto il diavolo a quattro per restare a Verona e per la copertura della vasca da 50 metri del Centro Federale la Pellegrini ha fatto armi e bagagli per trasferirsi a Roma alla corte di Claudio Rossetto, allenatore del suo compagno Filippo Magnini.
Anche questa volta però più che una scelta tecnica è parsa una decisione per motivi esterni alla piscina, ovvero lo stare il più vicino possibile al bel Filippo. Rossetto è un grande tecnico che ha portato il pesarese a diventare ‘Re Magno’ con due titoli mondiali nei 100 stile libero ma lo era anche, Philippe Lucas, scaricato dopo il mondiale di Shanghai per non aver ‘ubbidito’ alla volontà dell’atleta di volerlo tutto a sua disposizione a Verona. Ormai però è chiaro a tutti che le scelte della Pellegrini sono dettate più dall’opportunità che dalla volontà e tutto queste ‘sbattere le ali’ da una parte e dall’altra è l’esatto opposto di quello che bisognerebbe fare nell’anno olimpico. Quello di oggi è stato un primo insistente campanello d’allarme ma se Federica non saprà ascoltarlo a Londra la situazione sarà tutt’altro che piacevole.
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