Milano, 1 dic. (LaPresse) – “L’obiettivo è stare in alto, come lo è sempre per l’Inter. Abbiamo tante partite davanti, non dimentichiamocelo”, parola di Esteban Cambiasso, che si è raccontato nel corso di Prima Serata, in onda alle ore 21 su Inter Channel. “È inutile nascondere che in campionato la situazione non è ideale – spiega il centrocampista argentino – non è quella che avremmo voluto, però questa è la realtà e siamo convinti che facendo bene possiamo risalire. La posizione finale non la sa nessuno, nemmeno quelli che ora sono primi. Quello che è importante è recuperare il passo solito di questa squadra: adesso penso che stiamo percorrendo la strada giusta, fare tre-quattro risultati di fila ti dà morale per continuare. Essersi già qualificati per la Champions e da primi nel girone è importante – dice Cambiasso – poi abbiamo fatto qualche risultato anche in campionato, adesso ci vuole continuità”.
Al Cambiasso viene fatto notare che talvolta la critica parla di un’Inter fatta di giocatori vecchi e stanchi, che non hanno più fame per aver vinto tanto. “L’avevo sentito anche dei giocatori del Milan che l’anno scorso hanno invece vinto lo scudetto – questa la risposta dell’argentino – e sono tornati fenomeni. L’avevo sentito di Pirlo e adesso sta facendo la differenza nel campionato italiano. Lo sentiamo ora di noi, ma quando magari tra qualche mese non si potrà più dire perché avremo vinto qualcosa, si cercherà qualcosa d’altro. Si possono trovare mille argomenti ma questo, secondo me, potrà anche sparire”.
“Quanto alla fame di vittorie, certamente non attaccherei una squadra come l’Inter dicendo che ha meno fame degli altri – spiega l’argentino – perché se io pensassi che un giocatore dell’Inter ha meno fame degli altri, che uno sportivo che vince ha meno fame degli altri, non potrei più spiegarmi come Roger Federer, Rafa Nadal, Jordan, Phil Jackson abbiano ad esempio fatto tutto quello che hanno fatto. Usain Bolt allora non correrebbe più e oltre a questi ci sarebbero altri mille esempi. Uno che vince, dopo che assaggia quella sensazione, non la vuole mollare più”, aggiunge Cambiasso.
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