Torino, 16 nov. (LaPresse) – Il dopo Calciopoli non trova pace. Dopo il ‘j’accuse’ di Gianni Petrucci non si è fatta attendere la risposta di Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus si è presentato in conferenza stampa, ribadendo la posizione del club bianconero, in toni decisi ma sereni. “Petrucci ha fatto appello ad armonia e serenità in mondo dello sport e del calcio ad alto livello”, ha esordito il presidente juventino. “Credo sia giusto cogliere un appello quando un istituzione lo lancia. Lui ha ricordato un punto fondamentale il rispetto delle regole e la Juve, che le ha sempre rispettate, intende continuare a farlo. Certo è che una serie di avvenimenti che sono avvenuti dal maggio 2010 ad oggi sono stati diversi ed è difficile fare di tutta l’erba un fascio”.

Agnelli ha ripercorso brevemente l’iter burocratico intrapreso dalla Juventus nell’ambito del reclamo sull’assegnazione dello scudetto del 2006. “Il nostro esposto, presentato il esposto presentato nel maggio 2010 è stato lettera morta per 14 mesi e la mia prima riflessione è stata che un maxi processo come quello del 2006 ha avuto corso in meno di 4 mesi ed ha portato a condanne pesantissime mentre un esposto di 8 pagine ci sono voluti 14 mesi questa differenza è notevole. A me piace ricordare inoltre che il 26 ottobre del 2010, cinque mesi dopo la presentazione del nostro esposto, riceviamo da parte della Federazione una lettera dove ci viene comunicato che ha valutato di assumere ogni determinazione in ordine alla richiesta avanzata all’esito dell’attività già in corso. Quindi noi sappiamo che l’attività d’indagine è già in corso da parte della procura federale”.

“Noi rimaniamo fiduciosi, ma solo il 1° luglio 2011, quindi otto mesi dopo, arriva la relazione del procuratore Palazzi – continua Agnelli nella sua ricostruzione – e, coincidenza, a qualche giorno da quando trascorrono i termini di prescrizione degli atti contestati”.

“Fino al 18 luglio – prosegue il presidente bianconero – abbiamo avuto, come è giusto che sia e come è giusto che debba essere, totale fiducia su quello che era l’ordinamento sportivo. E abbiamo rispettato assolutamente tutte le regole. Quando il Consiglio decide di non decidere, ci siamo trovati a valutare qual era il modo migliore per tutelare gli interessi della Juventus”.

Ribadisce Agnelli: “Con grande serenità valuto e accolgo il richiamo al rispetto delle regole del presidente Petrucci. Rispetto delle regole ma questo deve valere sempre e per tutti. Siamo quindi passati ad un altro grado della giustizia sportiva, il ricorso al Tnas. Tnas che si è dichiarato anch’esso incompetente ieri. Il Presidente Petrucci ha parlato di doping legale, ma – ricorda – che all’incontro di conciliazione davanti al Tnas io ero l’unico presidente presente mentre la Figc e l’Inter hanno mandato un avvocato in loro rappresentanza”.

A questo punto Agnelli ha avanzato la sua proposta. “Oggi Petrucci ha chiesto di fare un passo indietro – ha spiegato ed io chiedo a lui ed al nuovo ministro Gnudi di fare un passo avanti tutti insieme ed aprire un tavolo politico dove confluiscano due elementi. Da una parte tutti i fatti che che sono accaduti dal 2006 al 2011, dall’altra far confluire tutti i nostri sforzi per rendere lo sport italiano migliore come ad esempio la legge sugli impianti sportivi. Il calcio italiano di alto livello è una delle 10 maggiori industrie italiane ed anche uno dei maggiori contribuenti. Questo tavolo – prosegue Agnelli – ha la possibilità di portare avanti queste cose se c’è volontà di tutti per poter far tornare l’armonia che deve esistere nel mondo dello sport. Io ho sempre detto che il calcio è un gioco che a me piace ovunque specie quando ci giocano i bambini al parco ma ad alto livello è un business da migliaia di euro ed è giusto che ci siano leggi che lo regolino”.

A detta di Agnelli, però, dev’essere Petrucci a dettare i tempi dell’agenda: “Dev’essere il capo dello sport italiano ad aprire il tavolo. Io sono pronto a partire per Roma fin da stasera. L’obiettivo deve essere quello di cercare lo sviluppo dello sport italiano”.

“Se mi presenterò al tavolo come presidente furbastro o come presidente arrogante? Mi presenterò come Andrea Agnelli presidente della Juventus. Chi conosce il mio carattere sa come mi pongo davanti ai problemi e come tale mi porrò. Ci sono elementi aperti su problemi del passato e del futuro. Questo è un buon modo che ha il capo dello sport italiano per portare quella serenità che auspicava”, ha ancora spiegato il presidente bianconero.

“Accolgo con piacere le parole di Agnelli, son dichiarazioni distensive. Ne prendo atto”. Il presidente del Coni Gianni Petrucci accoglie con favore la proposta del tavolo politico avanzata da Andrea Agnelli, in base a “tempi, modi e circostanze”, precisa. “Questo tono – prosegue – facilita l’incontro. Mi auguro che anche domani in Lega ci sia lo stesso tono. Mi auguro sia un primo atto di disgelo. Ma la mia non era cattiveria verso il calcio di vertice”. E alla domanda su chi prenderà parte al tavolo, Petrucci risponde: “Fatemici pensare, non sono un fenomeno”.

In serata è arrivato il commento di Massimo Moratti: “Sono perfettamente d’accordo con il presidente del Coni Gianni Petrucci – ha detto il numero uno dell’Inter – Sono al suo fianco e condivido lo spirito e il senso di responsabilità con cui ha affrontato questo particolare momento del calcio italiano, che ci auguriamo possa tornare a essere soprattutto uno sport e meno un problema di tribunali”. Ed a chi gli chiedeva se sarebbe stato disposto a partecipare ad un eventuale tavolo istituzionale Moratti ha dato risposta affermativa: “A un invito del presidente del Coni, che è una persona per bene, e che soprattutto guida un’istituzione importante, non mi posso minimamente sottrarre – ha spiegato – Mi farebbe molto piacere”.

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