Genova, 15 nov. (LaPresse) – “È un’avventura che affronto con grande entusiasmo in una squadra che ho sfiorato da calciatore con Boskov, che è stato uno dei miei maestri, e poi anche in stagioni successive”, queste le prime parole di Giuseppe Iachini da tecnico della Sampdoria. “Ci arrivo adesso da allenatore e sono contento di questo. Farò di tutto e di più per riportare la Sampdoria e i suoi tifosi dove meritano: in Serie A”, ha aggiunto.
“Se non credessi a questo non sarei venuto – ha aggiunto Iachini – La Sampdoria, visto come ha operato sul mercato e visto il gruppo di ragazzi che ha a disposizione, credo che abbia il dovere, l’obbligo di vivere da protagonista questo campionato. Solo con il gruppo, la coesione e l’unità di intenti si può raggiungere l’obiettivo”.
Un obiettivo forse ritenuto scontato all’inizio dell’anno, ma a torto – ha aggiunto – Bisogna vincere sul campo, i punti vanno sudati, sofferti, conquistati. E noi sul campo dovremo lavorare, con giocatori validi che devono trovare fiducia e consapevolezza nei propri mezzi”.
“Il modulo? Ho delle idee che mi possono far spostare l’ago della bilancia – ha ammesso Iachini – ma i moduli nel calcio le fanno le caratteristiche dei giocatori. Servirà un’identità, un’anima, una fisionomia ben precisa per costruire e dare alla squadra il vestito più giusto possibile. Una squadra che deve saper giocare, essere intensa, imprevedibile, per costruirsi e conquistarsi il risultato in casa e in trasferta. Il modulo lo vedremo strada facendo”, ha concluso.
Infine un’esortazione al pubblico: ” La Sampdoria è una piazza con tifosi splendidi che devono essere il dodicesimo uomo in campo – ha concluso – giocare in casa deve essere una forza, non voglio sentir parlare di retrocessione, di timori, voglio una bolgia, i nostri giocatori devono volare sulla spinta di Marassi”.
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