Roma, 15 nov. (LaPresse) – “Stupore per quanto riguarda la tempistica”, questa la reazione che Giancarlo Abete dice di aver avuto davanti all’annuncio della richiesta di danni avanzata dalla Juventus in seguito alle vicende del processo Calciopoli. “Per quanto riguarda il merito – continua il presidente della Federcalcio, intervistato da Sky Sport 24 – il fatto di una richiesta risarcitoria era già stato preannunciato, quindi non è stato sorprendente. La Federazione è molto serena perché, naturalmente, ritiene di aver svolto i suoi compiti con attenzione e, peraltro, la Federazione post Calciopoli è la prima a essere stata danneggiata da quello che è avvenuto e, come hanno testimoniato le sentenze sportive, fermo restando che siamo al primo grado per quanto riguarda le sentenze penali, ha altri livelli di responsabilità, non certo quelli della Federazione”.
“Penso che sia noto, lo abbiamo detto prima delle pronunce di primo grado di Napoli, che esistano ordinamenti diversi”, prosegue Abete. “Quello sportivo ha delle sue specificità – spiega – quindi in occasione del Consiglio Federale dell’8 novembre a Vicenza, abbiamo evidenziato che qualunque fosse stato l’esito di primo grado, che veniva dal Tribunale di Napoli, non ci sarebbe stata una situazione che interveniva sull’ordinamento sportivo, perché l’ordinamento sportivo ha un corpus normativo diverso, che attiene a riferimenti normativi che all’epoca sono stati oggetto di una valutazione da parte di tutti gli organi di giustizia, non solo federali ma anche del Coni”.
“Com’è noto, molte società, fra cui la Juventus – dice ancora Abete – non hanno dato seguito nelle sedi successive anche a interventi presso i Tribunali amministrativi, accettando quella che sarebbe stata la decisione degli organi di giustizia del Coni”.
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