Torino, 8 set. (LaPresse) – Grande festa bianconera per l’inaugurazione del nuovo stadio che ospiterà le partite casalinghe della Juventus, che si è aperta con un countodwn di 114 secondi, quanti sono gli anni dalla fondazione. Gli ultimi secondi del conto alla rovescia da 29 a 0, hanno mostrato in time-lapse le fasi di costruzione del nuovo impianto, accostandolo a immagini simbolo dei 29 scudetti (una piccola ‘licenza polemica’) conquistati dal club bianconero.
TAGLIO DEL NASTRO Protagonisti del tradizionale taglio del nastro il presidente bianconero Andrea Agnelli e il sindaco di Torino Piero Fassino, accompagnati dalla ‘madrina’ della serata Cristina Chiabotto. Durante il taglio, la fanfara della Brigata alpina taurinense ha suonato l’Inno di Mameli. “Benvenuti a casa. Siamo decine di milioni nel mondo, sappiamo soffrire, stringere i denti. Sappiamo vincere, siamo la gente della Juve”, ha detto Agnelli. “Siamo persone che sanno guardarsi negli occhi – ha aggiunto – che sanno accettare i risultati conseguiti sul campo. Perché il campo dice sempre la verità. Un prato come questo ci ha consacrati 29 volte campioni d’Italia, due volte campioni del mondo”. “Grazie alla Juventus per questo splendido stadio – ha detto Fassino – e per aver dato a Torino una dimostrazione di amore e sono sicuro che la città vi ripagherà con altrettanto amore per tanti successi che questa squadra ha già dato alla città e a tutto lo sport italiano”.
TUTTI I VIP Alla grande inaugurazione c’erano tutti. Presenti il ct azzurro Cesare Prandelli, l’attuale ct dell’Inghilterra Fabio Capello, Marcello Lippi, allenatore dell’Italia campione del Mondo. In tribuna d’onore tra gli altri anche Bettega, Davids, Montero, Peruzzi, Furino, Brio, Torricelli. Tra gli altri vip presenti anche Franzo Grande Stevens, Evelina Christillin, l’attore e showman Arturo Brachetti e l’ex presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli.
Tifosi già da piccoli, presenti anche i figli di John Elkann. Leone di 5 anni e Oceano di 3 sono entrati allo stadio con la maglietta della loro squadra del cuore. Elkann ha tenuto il figlio minore in braccio durante l’esecuzione dell’inno di Mameli, spiegandogli cosa stava suonando la banda. Il maggiore, Leone, si è alzato in piedi davanti al papà e ha ascoltato l’inno con attenzione. “Avere finalmente una casa é bello e questa è una grande casa per tutti gli juventini”, ha detto Elkann. “Un luogo pieno di storia, ma soprattutto con una grandissima spinta a costruire un gran futuro”. Ora l’obiettivo è lo scudetto: “Indubbiamente questo stadio ha bisogno di obiettivi e quello è un obiettivo da raggiungere”. Poi ha dedicato un pensiero al nonno, l’avvocato Agnelli: “Lui sarebbe orgogliosissimo di quello che è stato fatto. I ricordi con lui sono tanti: i gol fatti da Platini, Zidane, Del Piero su punizione, Baggio…”.
Vestita con i colori della squadra anche Allegra Agnelli con una giacca bianca e nera, insieme alla figlia Anna. Con i colori della zebra anche il menu per la cena vip della serata: ovviamente risotto al nero di seppia con scaglie d’argento. Da membro della famiglia Agnelli e grande tifoso juventino, non poteva mancare all’inaugurazione del nuovo stadio della squadra, Lapo Elkann, che è arrivato allo stadio con la fidanzata Bianca Brandolini d’Adda. Appena entrato in tribuna Lapo ha sgranato gli occhi e guardato il campo: “Che emozione, adesso finalmente lo vedo”.
Sul campo a parlare ai tifosi è sceso l’ex presidente della Juventus Gianpiero Boniperti: “Ho scelto di raccontarvi in questa occasione il mio primo incontro con la Juventus. Era il 4 giugno 1946. Dopo 5 anni sono ancora qui per abbracciarvi tutti e farvi i miei auguri e riportare ai giocatori una frase scritta su uno striscione: vincere non è importante, ma è l’unica cosa”. Boniperti ha poi raccontato un simpatico aneddoto relativo ai suoi primi passi da giovane calciatore, fino all’arrivo nella squadra bianconera.
C’era anche Roberto Cota, governatore del Piemonte, all’inaugurazione. Appena entrato allo stadio il presidente della regione ha commentato: “E’ emozionante, è bellissimo. Mi sembra di fare un salto nel futuro, anche nel futuro del calcio”. Assente all’inaugurazione invece il ministro dell’Interno Roberto Maroni, contrariamente a quanto era stato annunciato in questi giorni. Maroni, però, ha promesso al governatore del Piemonte Roberto Cota che verrà nei prossimi giorni a fare un giro e visitare la nuova struttura.
Non è voluto mancare all’inaugurazione del nuovo stadio della Juventus neanche Michele Vietti, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura. “E’ bellissimo – ha detto – anche per un non tifoso come me”.
LA NAZIONALE QUI “Mi auguro di portare la nazionale qui, penso che sia in programma”, ha annunciato Prandelli. “Qui si respira – ha spiegato – un’aria e una cultura nuova, la gente si sente vicina”.
Lo stadio della Juve potrebbe riportare in Italia una finale di una coppa europea, ha detto il il presidente della Figc, Giancarlo Abete: “Ci ha già pensato la Juve – ha spiegato a margine della presentazione del progetto B solidale alla Reggia di Venaria – e credo che ci pensi anche la Uefa. In base alla scelta del numero degli spettatori effettuato dalla società la capienza non è sufficiente per ospitare la finale di Champions League ma quella di Europa League si può portare”.
Assente il presidente della Uefa Michel Platini, che ha mandato un video messaggio: “Complimenti alla Juve, questo stadio fa parte del futuro come io faccio parte del passato. Ma faccio un grande in bocca al lupo a tutti per nuovi grandi successi”.
“Oggi è un giorno speciale, questo è lo stadio che ci meritiamo”, ha detto Alessandro Del Piero all’inaugurazione dello stadio della Juventus a Torino. “Passione, amore, coraggio, voglia e determinazione – ha aggiunto il capitano bianconero – sono cose fondamentali nel calcio e in tutto e noi ce le metteremo anche quest’anno”.
SCHEDA DELLO STADIO Quello che si è inaugurato stasera “è lo stadio che cambia il calcio”. Sorto su un’area di 360mila metri quadrati nella zona nord della città, sulle ceneri del vecchio Delle Alpi, il nuovissimo Juventus Stadium è un gioiello di modernità, griffato da marchi prestigiosi del made in Italy quali Giugiaro e Pininfarina. Gli spalti più vicini a soli 7,5 metri dal terreno di gioco rappresentano una assoluta novità per quanto riguarda il calcio italiano. Una ‘walk of fame’ con una stella dedicata ai 50 campioni più rappresentativi della storia juventina. La Juve diventa la prima squadra in Italia ad avere uno stadio di proprietà, un’idea nata nel 1996 e con i lavori finalizzati tra il 2009 e il 2010. La società si prefigge l’obiettivo di farne in breve tempo un’autentica gallina dalle uova d’oro. I manager bianconeri contano di aumentare di più del 20% l’ammontare dei ricavi provenienti dallo stadio: dagli 8 milioni di euro del 2011 all’Olimpico, ai 32 stimati per il 2012 con il nuovo impianto. Tra l’altro è ancora da assegnare il nome ad un munifico sponsor che la società incaricata, la Sportfive, sta ancora cercando.
“Con la possibilità di vedere il prodotto finito, sarà ora più facile chiudere le diverse trattative aperte”, ha spiegato il neo direttore marketing bianconero Francesco Calvo. Lo stadio ha una capienza di 41mila posti tutti a sedere, 4mila posti auto, 275 postazioni stampa, 64 sky box, 21 bar, 8 aree di ristorazione, per un totale di 90mila metri quadrati di superficie stadio. Numeri da brividi, a cui vanno aggiunti 30mila metri quadrati di aree verdi circostanti e 34mila metri quadrati di aree commerciali nella così detta ‘Area 12’. L’investimento della società è stato di circa 122milioni di euro, coperto in gran parte attraverso l’accordo con Sportfinve per il naming rights, la vendita a Nordiconad delle aree commerciali esterne e il finanziamento sottoscritto con l’Istituto per il Credito Sportivo. Il nuovo Juventus Stadium sarà dotato di sistemi di sicurezza all’avanguardia non solo in Italia, ma in Europa. Sistemi di controllo al prefiltraggio aumentati e videocamere in grado di avere un completo controllo dell’impianto.
Sarà un impianto che vivrà per sette giorni alla settimana, in cui il club sposterà la sua sede sociale e dove sorgerà presto un museo con tutti i trofei vinti in 100 e più anni di storia. Si punterà molto alla vendita di pacchetti esclusivi legati agli sky box. Il Premium club, che comprende circa 4000 posti (già venduto l’85%), offrirà servizi esclusivi di alto livello e può essere utilizzato dalle aziende per svolgere attività di pubbliche relazioni anche nei giorni in cui non ci sono partite. “Contiamo di avere un vantaggio competitivo nei confronti degli altri club italiani per i prossimi 5-6 anni”, ha detto ancora Calvo. Insomma, è davvero lo stadio che cambia il calcio. Quello italiano sicuramente.
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