Monza, 8 set. (LaPresse) – “Correre a Monza è molto speciale, per il disegno del tracciato, per la velocità, per i tifosi, e anche per la sua location all’interno del parco”. Così esordisce Fernando Alonso presentando il Gran Premio d’Italia in programma nel weekend. “L’anno scorso è stato stupefacente arrivare qui per la prima volta nelle vesti di pilota Ferrari – continua lo spagnolo della Rossa – vivere la passione tutta italiana per la Ferrari. Il nostro obiettivo per questo fine settimana è offrire un grande spettacolo ai tifosi presenti sulle tribune. E’ qualcosa di speciale per noi, perché molto personale Ferrari sarà tra il pubblico con le proprie famiglie. Anche se diamo sempre il cento per cento in tutte le gare – continua Alonso – tutti nella squadra porranno una dose extra di attenzione per assicurarsi che tutto sia perfetto dal venerdì alla domenica”.

Il ricordo di Alonso va alle due vittorie su questa pista, nel 2007 con la McLaren e il trionfo l’anno scorso con la scuderia del Cavallino. “E’ stato molto più emozionante lo scorso anno – spiega lo spagnolo – non solo la domenica, perché quando guidi la Ferrari noti la differenza quando arrivi in aeroporto, in hotel, nel paddock e generalmente sei impegnato in più attività rispetto ad altre gare. E’ fantastico vedere dal podio quanto siano felici i tifosi per il successo di una vettura italiana. La vittoria del 2007, invece, è stata simile a qualsiasi altro primo posto centrato su altre piste”.

Alonso si proietta poi agli obiettivi della prossima stagione: “Stiamo lavorando duro per essere competitivi fin dalla prima gara – dice – e siamo consapevoli che sarà un lavoro difficile da adesso fino a quando inizieremo a fare i test invernali che ci porteranno al primo Gran Premio. Comunque è impossibile avere delle certezze in Formula 1, questo è uno sport molto complesso: quando si fa scendere in pista la vettura a febbraio, si possono avere sorprese, positive o negative. Ma so – conclude – che alla Ferrari ci sono le persone giuste per essere competitivi”.

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