Bardonecchia , 13 lug. (LaPresse) – “C’è molta voglia di riscatto e ognuno di noi deve coltivarla. I dati di fatto dicono che negli ultimi due anni ci sono sei squadre più forti della Juventus e questa deve essere la prima molla per trovare il carattere e il desiderio di tornare competitivi e dimostrare che le ultimi due annate sono state solo sfortunate, nelle quali si sono accavallati un sacco di problemi”. Lo ha detto il portiere della Juventus Gigi Buffon a margine della cena di beneficenza a favore del Sant’Anna tenutasi a Bardonecchia.
Il portiere juventino anche della sua decisione di restare a Torino e della voglia che ha di ritornare a vincere con i colori bianconeri. “Nel momento in cui la società ha deciso di puntare ancora su di me, credo anche grazie alle mie prestazioni degli ultimi due mesi, da parte mia c’è stata la massima disponibilità a sposare il progetto – ha detto – anche perché, se dovesse andare in porto, mi farebbe ancora più piacere”. “Faremmo la felicità non solo dei tifosi e dei dirigenti, ma anche del nostro allenatore, che è stato un caro compagno – ha aggiunto Buffon – e che io e Del Piero stimavamo già tantissimo quando giocavamo insieme, per l’esempio che dava in campo. La sua presenza per noi è uno stimolo ulteriore”.
Buffon ha poi fatto il punto dopo i primi giorni di lavoro con il neo tecnico Atonio Conte. “Come in tutte le squadre che puntano a essere competitive credo che l’equilibrio sia essenziale ma questo si può trovare anche attaccando in tanti, nel momento in cui la difesa e il centrocampo compiono i movimenti giusti, riuscendo magari a sopperire alla mancanza di un giocatore che sia deputato, come si dice, a ‘fare legna’”.
“Lo spirito Juve? Quello si trova nel momento in cui il gruppo è composto da gente che ha convinzione nei propri mezzi, voglia di non mollare e dedizione al lavoro”, ha aggiunto il numero 1 della Nazionale. “Normale che, dopo due settimi posti, si faccia fatica ad avere tutte queste qualità nella squadra. Dobbiamo ripartire con tanta umiltà – conclude il numero 1 bianconero – sapendo che se vogliamo tornare ad essere competitivi la strada è lunga e impervia e ci sarà da sudare”.
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