Bardonecchia (Torino), 11 lug. (LaPresse) – “Nel momento in cui ho firmato non lo ho fatto per obiettivi minimi, non è nel mio carattere. Io voglio vincere. Ci riusciremo o non ci riusciremo non lo posso dire ma faremo di tutto per ottenere il massimo se poi ci riusciremo o non a volte è una virgola a spostare il successo dall’insuccesso”, con queste parole Antonio Conte ha caricato l’ambiente bianconero.
“Cosa manca per tornare ai massimi livelli? Oltre all’organizzazione di gioco la cosa più importante è trovare lo spirito Juve. Questa è la cosa fondamentale le altre arrivano dopo. Ci vuole grande voglia di combattere, di sudare e si uscire dal campo con la maglia sudata. Ci vuole grande attaccamento, bisogna sapere che siamo la Juve è l’equazione è Juve uguale vincere”, questa la ricetta dell’ex capitano bianconero.
Il tecnico ha annunciato che chiederà una mano ai suoi ex compagni, Buffon e Del Piero: “Mi aspetto molto da loro. Sono miei giocatori e sono stai miei compagni di mille battaglie, vittorie e sconfitte. Si è riso e si è pianto insieme ora voglio che mi diano un grande aiuto in campo e fuori ma di questo sono certo perché sono grandi campioni ed hanno carisma e personalità”.
Conte ha anche difeso a spada tratta il brasiliano Amauri, fischiato dal pubblico in questo giorni: “E’ inevitabile che dopo due anni in cui la Juve è arrivata settima non ci sia grande entusiasmo io però sono sempre abituato a non guardare indietro e vorrei lo facessero anche i tifosi. Lo facevamo nel passato quando cercavamo di farci scivolare addosso le vittorie. Guardiamo al presente per costruire il futuro. Qui siamo 28, 24 giocatori e 4 portieri. Nel momento in cui sono in ritiro per me sono i più forti giocatori del mondo, tutti indistintamente”.
Bocche cucite infine sul mercato: “Preferisco non parlare. Lo faccio quotidianamente con la società ed è giusto che le nostre idee le teniamo per noi se no andiamo su qualche giocatore e ne vediamo il prezzo triplicato e non è il momento per strapagare i giocatori”.
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